Nel club partenopeo, c’è un personaggio leggendario che rappresenta la memoria storica più di chiunque altro e che lega il Napoli vincente di ieri e di oggi. Questo individuo è Tommaso Starace, l’unico ad aver vinto tutti e tre gli scudetti, la Coppa Uefa e le coppe nazionali. La sua storia è un perfetto esempio di continuità tra il Napoli degli anni ’80 e l’era De Laurentiis.
Il Filo Conduttore del Napoli degli Anni ’80
C’è un filo conduttore che unisce il Napoli degli anni ’80, quello di Diego Armando Maradona, del presidente Corrado Ferlaino (che oggi compie 93 anni), dei due scudetti, della Coppa Uefa, della Coppa Italia nell’anno del primo tricolore e della Supercoppa italiana, e quello dell’era De Laurentiis, che ha vinto il terzo scudetto, tre volte la Coppa Italia e una la Supercoppa italiana.
Nel club partenopeo, il ruolo di Tommaso Starace è stato cruciale. Starace entrò nel Napoli come aiuto del cuoco Raffaele Maresca (nativo di Sorrento), che si occupava dei pasti dei giocatori delle giovanili nella foresteria di via Crispi, dove era la sede sociale fino all’inizio degli anni ’80 prima del trasferimento al Centro Paradiso.
L’Evoluzione di Tommaso Starace nel Napoli
Nell’86, Starace passò dalla cucina al magazzino, affiancando Gaetano Masturzo e Tonino D’Iglio, assistiti dal ciabattino Salvatore De Paolis, il primo che “curò” le mitiche Puma di Maradona. Il suo primo ritiro nel 1986-87 coincise con la stagione del primo scudetto. Immaginate quanti ritiri ha vissuto da allora fino al prossimo di luglio.
Nel corso degli anni, Tommaso Starace è diventato una figura insostituibile nel club, ricoprendo ruoli diversi ma sempre fondamentali per l’organizzazione e il successo della squadra. La sua dedizione e il suo lavoro silenzioso ma efficace sono stati la chiave per mantenere il Napoli ai vertici del calcio italiano e internazionale.
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