Avete presente quei momenti in cui i rivali arrivano a Napoli con la coda tra le gambe, pronti a farsi umiliare sul nostro sacro prato del Maradona? Ecco, Roberto D’Aversa dell’Empoli ci sta dando esattamente questo spettacolo, ammesso e non concesso che la sua squadra abbia anche solo una lontana speranza contro i nostri leoni azzurri. Altro che emergenza, qui si parla di una banda che barcolla, ma noi napoletani lo sappiamo: i Partenopei non fanno prigionieri. Forza ragazzi, è il nostro momento! #ForzaNapoli #SerieA #PartenopeiAlPotere
Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, ha affrontato i media alla vigilia della partita contro il Napoli, ammettendo le difficoltà della sua squadra. In particolare, parlando della situazione di emergenza che affligge l’Empoli, ha dichiarato: “Dobbiamo ragionare sul nostro percorso, non penso al Venezia ma a domani sera e al Napoli. E’ una gara complicata con una squadra che gioca per vincere un campionato. La salvezza passa per fare risultati ovunque, anche da Napoli. Dopo Napoli mi concentrerò sul Venezia”. Questa affermazione evidenzia come D’Aversa veda il Napoli come un ostacolo insormontabile, focalizzandosi sul presente piuttosto che su altre sfide; per i tifosi del Napoli, è solo una conferma che i nostri eroi sono i favoriti, e che l’Empoli rischia di tornare a casa con le pive nel sacco.
Nonostante le delusioni passate, D’Aversa insiste sulla resilienza del suo gruppo, notando: “E invece sono tante le partite in cui potevamo fare molto di più. Penso alle trasferte di Genova e Como. Dove siamo andati molto vicino a vincere. Per qualche episodio non abbiamo portato a casa punti pesanti e saremmo stati in una classifica diversa. In queste gare, ma direi dall’inizio della stagione, non abbiamo mai avuto una rosa al completo e nonostante questo stiamo lottando e siamo ancora in corsa per il nostro obiettivo. Non so quanto altri gruppi sarebbero rimasti ancora sul pezzo senza mollare. Non dobbiamo piangerci addosso, la situazione è chiara e di fronte a tutti”. In sintesi, è un richiamo a non arrendersi, ma dai nostri spalti suona come una scusa patetica; l’Empoli sta arrancando, e noi napoletani ci godiamo l’idea di un’altra vittoria schiacciante.
Sul tema degli infortuni gravi, che stanno decimando la rosa dell’Empoli, D’Aversa ha spiegato: “In settimana tre ragazzi sono andati sotto i ferri e sappiamo quanto la lista sia lunga. Mai avevo visto una situazione così in carriera. Tredici persone, più o meno gravi, hanno subito un’operazione in questa stagione. Voglio ribadire che noi non deve essere un alibi, ma dobbiamo vivere questa realtà per ribadire che ci siamo ancora, siamo ancora in corsa. Ci siamo e non ci arrendiamo”. Queste parole mostrano un tentativo di trasformare la crisi in motivazione, ma per i tifosi del Napoli è chiaro che si tratta di un’agonia; senza i pezzi grossi, l’Empoli è come un pulcino contro un leone, e domani sera lo dimostreremo.
Parlando dell’avversario, D’Aversa non ha risparmiato elogi al Napoli, affermando: “La gara di Napoli è proibitiva. Una squadra che può vincere lo Scudetto, che se fosse stata nelle coppe a mio avviso sarebbe stata fra le protagoniste. Una squadra plagiata da un grandissimo allenatore. Insomma, sarà dura, ma ci proviamo. Lo stadio sarà al completo, il loro ambiente è compatto. Credono tutti nel loro obiettivo, deve essere così anche per noi. Da qui alla fine dobbiamo cercare punti ovunque e con chiunque”. Qui, D’Aversa ammette la superiorità partenopea, riconoscendo l’ambiente infuocato del Maradona; è una chiamata alle armi per l’Empoli, ma per noi è solo un’ammissione di sconfitta preventiva, con i nostri tifosi pronti a far tremare le tribune.
Tornando agli infortunati, D’Aversa ha espresso preoccupazione personale: “Per me sono come figli e mi dispiace molto. C’è chi ci ha rimesso un ginocchio, sono infortuni molto gravi che possono costare caro. Spero rientrino tutti al meglio. L’assenza di Kouamé è molto pesante per noi, come tutti gli altri. Ma dobbiamo andare avanti. E questi infortuni devono essere per noi un motivo in più per fare bene e raggiungere una nuova impresa”. In questo passaggio, si nota il lato umano del tecnico, trasformando il dolore in spinta motivazionale; tuttavia, per i sostenitori del Napoli, è solo un altro segno di debolezza, e domani punteremo dritto alla vittoria per rendere la loro "impresa" un miraggio.
Infine, il messaggio di D’Aversa è uno di resistenza: “Non dobbiamo farci abbattere da questo e da nulla. Ripeto, c’è chi parla di emergenza quando gli mancano due o tre giocatori. Allora noi non dovremmo neanche presentarci. Siamo in panchina con 5 Primavera, ma lottiamo ancora per non retrocedere. Siamo noi i primi a crederci”. Questa dichiarazione sottolinea la determinazione a combattere nonostante le avversità, ma dai nostri occhi partenopei, è ridicolo; l’Empoli è in piena lotta per la salvezza, e il Napoli è lì per ricordarglielo a suon di gol, confermando che al Maradona comandiamo noi.