Quando le polemiche calcistiche superano il buon senso: tra accuse infondate e tifosi in delirio #Calcio #Campionato #Polemica
Il 37esimo turno di campionato ha acceso ancora una volta la miccia delle polemiche, non solo in campo ma anche fuori. In un post su X, Paolo Ziliani si è scatenato con una riflessione che non lascia spazio a interpretazioni tiepide.
Secondo il giornalista sportivo, è ormai evidente che "questo calcio stia perdendo completamente la bussola tra accuse a caso e decisioni al limite del ridicolo". Un commento che, in piena stagione calcistica, sembra voler scuotere le coscienze di chi professionista o tifoso, dovrebbe distinguere il gioco dal teatrino degli insulti.
Ziliani si è spinto oltre puntando il dito contro chi usa il campo come pretesto per azioni dal retrogusto politico o vendicativo, sottolineando come "il rimprovero più grande è proprio questo: trasformare ogni episodio in una cospirazione". Questo, secondo lui, ha portato solo a una confusione totale e a una perdita di credibilità degli arbitraggi e del gioco stesso.
Non sono mancati i riferimenti ai tifosi, spesso vittime e carnefici di uno sport che dovrebbe unire ma che in troppo casi finisce per dividere con frasi al veleno e sospetti infondati. In chiusura, la chiamata all’ordine è chiara: "Se vogliamo che il calcio resti lo sport più amato, bisogna ricominciare a rispettare le regole e non alimentare quel clima da bar sport dove tutti sono giudici e procuratori".
Una presa di posizione che, in un momento del genere della stagione, scuote almeno quanto una rete decisiva o un fallo contestato, ricordando a tutti che la vera partita si gioca ancora in campo.