Conte svela i retroscena del suo Tottenham: tra delusioni e verità scomode, il tecnico non si risparmia e racconta tutto senza peli sulla lingua #Tottenham #Conte #PremierLeague
Antonio Conte si toglie qualche sassolino dalla scarpa riguardo la sua avventura al Tottenham. In una recente intervista con Federico Buffa, il tecnico ha aperto il vaso di Pandora su un periodo decisamente complicato.
Il racconto è senza filtri: "La mia esperienza al Tottenham è stata molto intensa, ma anche un po’ frustrante." Nessun tentennamento nel descrivere un ambiente dove le aspettative e la realtà sembravano destinate a scontrarsi.
Non si limita a giustificazioni, ma entra nel dettaglio delle difficoltà: "Ho sentito che il progetto non era veramente allineato con le mie idee, e questo ha complicato il lavoro quotidiano." Parole che bruciano, ma che spiegano bene la distanza tra quello che Conte cercava e quello che davvero ha trovato.
Senza nascondersi dietro un dito, il tecnico racconta anche della pressione enorme e delle aspettative sfacciate: "A Londra il pubblico ti vuole subito vincente, non c’è spazio per errori o per lasciare le cose a tempo debito." Una dichiarazione che mette a nudo lo stress di allenare nella Premier League, al netto dei blasoni.
Conte non le manda a dire neppure agli stessi vertici del club: "La mancanza di coesione interna ha pesato molto, quando non si remano tutti dalla stessa parte è difficile ottenere risultati." Qui, la critica è diretta e pesante, mettendo in evidenza i conflitti nascosti dietro la facciata di un club ambizioso.
Un’intervista che smonta miti e racconta verità che molti tifosi o addetti ai lavori forse non volevano sentire, ma che spiegano il perché di un addio che ha lasciato più di qualche interrogativo in sospeso.