Il presidente del Bari rompe il silenzio: pronti a ricostruire per la Serie A!
Il boss del Bari, Luigi De Laurentiis, ha finalmente aperto bocca in conferenza stampa, sparando a zero su errori passati e sogni futuri, senza peli sulla lingua. Dopo un periodo di silenzio che ha fatto sudare freddo i tifosi, eccolo che sgancia piani e lamentele su come rimettere in piedi la baracca. “Questi giorni in cui non abbiamo parlato, di silenzio come l’avete descritti, ci sono serviti per rimetterci al lavoro e capire quali sono i prossimi step da compiere. Volevamo arrivare alla conferenza stampa con una progettualità che è stata già messa in opera. È stato un delitto aver perso l’obiettivo nell’ultima stagione, è stato difficile chiudere l’anno in questo modo, ma mi preme di chiarire che abbiamo tre anni davanti a noi e voglio consegnare questa squadra in Serie A trovando una società solida che venga qui per restare”. E non si è fermato lì, insistendo che non passerà la mano al primo sprovveduto che si presenta.
Nel suo discorso, De Laurentiis si è addentrato nei casini con i potenziali nuovi soci, lamentandosi di come lo stadio mezzo vuoto scoraggi gli investitori seri. “È un peccato vedere lo stadio che si svuota perché questo può allontanare acquirenti. Noi siamo aperti, devono essere sani e solidi perché si sono affacciate realtà poi scioltesi come neve al sole. Per me questo è un passaggio molto importante, in questi anni tenere il Bari lontano dai debiti è comprensibile. È molto difficile perché svuota le casse dell’azienda, ma lo facciamo perché la società dev’essere sana, attraverso una sostenibilità che in B non c’è, non ci sono ricavi”. Insomma, un bel schiaffo alla realtà della Serie B, dove i soldi evaporano più in fretta di una promessa elettorale.
Passando al nuovo timoniere, De Laurentiis ha dato una pacca sulla spalla all’allenatore Caserta, dipingendolo come il tipo tosto che ci vuole per questa piazza. “Si tratta di un allenatore che ha sposato questa piazza fin da subito, motivato al massimo e che ha mostrato di poter arrivare a traguardi importanti e lottare per il salto di categoria. È la persona giusta, adatta a questo tipo di piazza, questo tipo di persona va cercato, dobbiamo trovare questo nei giocatori che sceglieremo, gente che non ci pensi un secondo a venire qui, pronti a lottare. Lavoreremo in linea con gli investimenti di quest’anno quando abbiamo perso i play off solo nelle ultime giornate”. Un messaggio chiaro: vogliono gente con le palle, non perditempo che si tirano indietro.
Non ha risparmiato parole sul direttore sportivo Magalini e qualche nome in rosa, ammettendo errori ma giurando che c’è fame di rivincita. “Il ds ha vissuto una piazza nuova e non era facile, si è concentrato sulla creazione di un percorso per centrare i playoff. Il suo impegno nel dare informazioni sarà maggiore, quello che ho recepito è che c’è tantissima voglia di fare bene. Ve lo assicuro, altrimenti ci saremmo separati. – prosegue ancora il numero uno biancorosso – Lasagna? Ogni anno si commettono degli errori e ogni anno si imparano lezioni. Poi ci sono le altre variabili, gli infortuni, il giocatore che si è scorato mentalmente perché ha sbagliato un gol a porta vuota, gli abbiamo dovuto mostrare un giovane tifoso che ne ha apprezzato l’impegno. Dorval? Sul tavolo di ogni direttore sportivo ci sono un’ottantina di nomi. C’è stato un avvicinamento del Napoli, ma poi non si è concretizzata perché ci sono state possibilità che non si sono concretizzate. Sul futuro non ci sono state richieste”. Magalini resta, ma solo se si dà una mossa sul serio.
Sul divorzio con l’ex tecnico Moreno Longo, De Laurentiis non ha girato intorno al sasso: una separazione inevitabile dopo i fallimenti. “Si tratta di un grande professionista, una persona con piglio e voglia, ma il mancato traguardo dei play off è stata una mia delusione, ho compreso che volevamo affrontare il campionato con qualcosa di diverso. Su di lui dico che abbiamo avuto un percorso ambizioso, ce l’ha messa tutta ma non arrivare a quel traguardo ha decretato la scelta”. Niente sentimentalismi, solo fatti crudi.
In chiusura, ha sparato a raffica contro i costi esagerati della Serie B, proponendo "riforme" che suonano come un ceffone al calcio italiano tutto. “Il Bari spende molto più rispetto al passato, ha costi molto superiori. Poi magari la Serie B ha qualche ricavo in più rispetto alla C, che è folle. Dovrebbe essere a venti squadre, la B dovrebbe avere meno retrocessioni e la A qualche squadra in meno. Questo dovrebbe essere il nuovo disegno del calcio italiano, siamo gli unici ad avere cento squadre professionistiche in Europa ed è insostenibile. Abbiamo cercato di fare il massimo possibile, ci sono tanti fondi stranieri. Il campionato di Serie B dovrebbe avere un salary cap, non è pensabile affrontare squadre che hanno un budget da Serie A, ne stiamo parlando in questi giorni”. Insomma, De Laurentiis non le manda a dire: il sistema è un casino, e se non si cambia, si affoga tutti. Un finale che lascia i tifosi a chiedersi cosa succederà dopo.