Buscè elogia il giovane Jallow: potenza da urlo e un futuro da leone! #Calcio #TalentiEmergenti #SerieA
Antonio Buscè, allenatore navigato, ha condiviso le sue impressioni su un promettente calciatore in una chiacchierata con un’emittente radiofonica. Senza troppi giri di parole, il tecnico non lesina complimenti a questo ragazzo catapultato nel mondo del calcio italiano, evidenziando come il talento grezzo non sempre vada servito su un piatto d’argento.
"Ho avuto modo di allenare Jallow al Rimini quest’anno. E’ un ragazzo nato nel 2007, catapultato due anni fa in Italia e nel nostro calcio senza aver fatto un percorso nelle giovanili come tutti gli altri. Per i primi 5/6 mesi si è allenato con la Primavera: un periodo in cui si è messo in mostra per le sue giocate sia in allenamento che durante il campionato. Quando lo vidi giocare la prima volta mi impressionò la sua potenza nel calciare a rete. Una forza devastante. Ha sicuramente buone prospettive ma bisogna continuare a lavorarci seriamente ed avere pazienza come abbiamo fatto noi. Ha una forza tale nelle gambe che gli permette di essere velocissimo nei primi metri di scatto."
Buscè non si ferma qui, spiegando come abbia dovuto adattare il ruolo di Jallow in campo, mettendolo alla prova in situazioni reali. Il tecnico ammette che non tutti i giovani sono pronti per le luci della ribalta, ma questo qui ha dimostrato grinta, anche se con qualche lacuna da sistemare.
"Quando l’ho fatto entrare in campo a gara in corso per qualche spezzone gli chiedevo di giocare dietro la prima punta per aggredire gli spazi che il centrale d’attacco gli creava con le sponde. Negli ultimi 30 metri di campo riusciva a dialogare con il compagno di reparto in maniera molto fluida. Di contro, non credo sia tagliato per giocare come prima punta. Non avendo fatto un percorso da ragazzino nelle giovanili, abbiamo dovuto lavorare anche sulla sua mentalità, costruire il professionista insomma. Fortunatamente il ragazzo si è mostrato subito disponibile al sacrificio. Capitava si allenasse sia con la Primavera che con noi in prima squadra. Quindi doppia seduta e da lui mai una lamentela.Questo dice tanto sul suo carattere. All’inizio si mostrava timido poi col tempo si è adattato e inserito nel gruppo e rideva e scherzava con tutti. Ha bisogno di sentire fiducia intorno a se soprattutto perchè viene da una situazione personale difficile. Se va al Napoli potrebbe esserci la stessa gestione che abbiamo adottato noi qui a Rimini, ovvero inserirlo nella Primavera e magari ogni tanto concedergli qualche convocazione in prima squadra per permettergli di migliorare, soprattutto se allenato da un tecnico tra i migliori al mondo come Conte ed insieme a campioni del calibro dei giocatori azzurri."
In sintesi, Buscè dipinge Jallow come un diamante da lucidare, con una mentalità che non si tira indietro davanti al sudore. Se le cose vanno come spera, questo giovane potrebbe presto farsi valere tra i big, dimostrando che a volte il calcio premia chi sa mordersi la lingua e lavorare sodo.