Igor Tudor spara a zero sul Manchester City: "L’oro arrivano e quando vogliono prendono, non importa se devono spendere 50 o 100 milioni" #JuventusVsRealta #CalcioSenzaFiltri #SerieAChaos
Nel fondo odierno di un quotidiano sportivo, si è approfondita l’analisi delle parole di Igor Tudor sul dominio del Manchester City. L’ex difensore non ha peli sulla lingua, contestualizzando la debacle di una squadra italiana contro i市民 inglesi. "L’oro arrivano e quando vogliono prendono, non importa se devono spendere 50 o 100 milioni". Questo non è un piagnisteo, ma un modo brutale per evidenziare l’abisso tecnico visto in campo durante quella partita.
Tudor, che non era neanche l’allenatore al momento, non ha colpe dirette, ma i fatti parlano chiaro: quella squadra ha speso oltre 180 milioni di euro per nuovi giocatori la scorsa estate. Eppure, adesso si ritrova a pagare il conto. "Conosciamo Igor Tudor, non stava cercando scuse dopo Juve-City due a cinque, ma voleva contestualizzare l’abissale differenza tecnica vista in campo. Tuttavia il ragionamento non è del tutto corretto, perché in fondo è ciò che ha fatto la Juventus la scorsa estate: voleva Koopmeiners e non ha badato a spese, pagandolo 60 milioni; investendo inoltre 50 milioni per Douglas Costa e circa 38 per Nico Gonzalez."
Il compito per chi gestisce il mercato appare complicato, con risorse legate a saldare debiti del passato anziché rinforzare la rosa. Dovrà vendere gli esuberi e spremere ogni centesimo possibile. "Tudor non ha colpe, non era neanche l’allenatore della Juventus, ma nel corso della stagione la Juventus ha speso oltre 180 milioni di euro per nuovi giocatori. E adesso paga il conto (…). Il compito di Damien Comolli, dunque, appare particolarmente difficile, perché per saldare il conto dello scorso mercato spenderà buona parte delle risorse che potevano servire per rinforzare la squadra, quindi dovrà provare a cedere gli esuberi e monetizzare quanto può (…)."
Non è il momento di catastrofi premature, ci sono motivi per essere ottimisti, come i segnali di crescita da certi talenti internazionali. Quella squadra non va gettata via solo per una lezione da una rivale superiore – su questo, Tudor ha ragione. Ma deve costruire il futuro con i piedi affondati nel fango del passato. "Per carità, è presto per il catastrofismo e ci sono elementi per essere costruttivi, a partire dai segnali di grande maturazioni che Yildiz sta mandando dal Mondiale. Questa Juventus non è da buttare solo perché ha preso una lezione da una squadra molto più forte (e su questo Tudor ha perfettamente ragione), ma questa Juventus deve costruire la prossima stagione con i piedi ancora impantanati in quella passata. Non una posizione comoda". In sintesi, è una situazione spinosa, dove il calcio reale si scontra con i sogni, e non c’è spazio per illusioni.