Analisi finanziaria nel mondo del calcio: Come Inter e Napoli navigano tra debiti e fortune miliardarie. #CalcioFinanza #SerieA #EconomiaCalcio
Nel mondo del calcio, dove i soldi spesso parlano più forte dei goal, la Gazzetta dello Sport si tuffa in un’analisi economico-finanziaria che smaschera i veri affari dietro i club italiani. Senza troppi giri di parole, è chiaro che alcuni proprietari stanno giocando a poker con i debiti altrui, trasformando fallimenti in jackpot. Focus su Inter e Napoli, dove i numeri raccontano storie di astuzia e rischi calcolati.
Per l’Inter, i conti sono un mix di guai ereditati e opportunità d’oro. "L’esborso nell’Inter consiste essenzialmente nell’ammontare del prestito non ripagato da Zhang: 442, inclusi gli apporti nel club. Non v’è dubbio che Oaktree abbia fatto un affare entrando nel calcio italiano. L’enterprise value dell’Inter è di 1,7 miliardi. Togliendo i 350 milioni di debiti finanziari (appena ridotti in virtù del rifinanziamento), l’equity value sarebbe di 1,35 miliardi. Già ora Oaktree sarebbe in grado di realizzare una cospicua plusvalenza. L’orizzonte che si è dato, però, è di medio-lungo periodo. Se riuscirà a mantenere l’equilibrio contabile e, quantomeno, a farsi approvare il progetto esecutivo su San Siro, Oaktree avrà fatto bingo". Insomma, un’entrata nel club che sembra più un colpo di fortuna che un investimento serio, con Oaktree pronta a intascare plusvalenze senza troppi sudori.
Passando al Napoli, il quadro è ancora più spudorato, con Aurelio De Laurentiis che potrebbe uscire da questa storia come il re degli affari astuti. "Realizzerebbe una plusvalenza ancor più grossa (di Lotito) Aurelio De Laurentiis, qualora decidesse di privarsi del Napoli. Nel 2004 rilevò il club dal fallimento con un prestito di 32 milioni poi rimborsato dal club. Effettuò nei primi due anni versamenti per 16 milioni, poi basta. In questo arco di tempo il Napoli ha riportato profitti aggregati per 141 milioni, puntualmente reinvestiti per la crescita di un club che ora vale 1,1 miliardi e vanta una posizione finanziaria netta positiva". Qui, il trucco è stato reinvestire i profitti senza esitazioni, trasformando un club risorto dalle ceneri in un tesoro che sfiora il miliardo, lasciando gli altri a invidiare.
In sintesi, questi numeri non fanno altro che evidenziare come nel calcio italiano i veri vincitori siano spesso quelli che giocano d’azzardo con i bilanci, piuttosto che sul campo. Con valori aziendali che schizzano alle stelle, il futuro di questi club dipenderà da chi saprà mantenere l’equilibrio tra rischi e ricavi, in un gioco dove i debiti sono solo un piccolo prezzo da pagare per il grande business.