Il Napoli sorprende tutti: Da decimo posto al trionfo inaspettato #Napoli #Scudetto #CalcioFollia
Nicolò Frustalupi, storico vice di un noto allenatore, non ha peli sulla lingua quando si parla del Napoli. La squadra, reduce da una stagione disastrosa conclusa al decimo posto, ha comunque dimostrato di avere i numeri per rialzarsi. “La squadra era forte, è vero che veniva da un decimo posto in una stagione nata male e finita peggio, però i valori c’erano”. Secondo Frustalupi, il colpo di mercato è stato azzeccato, con acquisti come Buongiorno, Lukaku, McTominay, Gilmour, Neres e Spinazzola che hanno trasformato una formazione già solida in un’armata imbattibile. “Diciamo che la squadra era forte, e con questi acquisti è diventata molto più forte. Lo scudetto non se lo aspettava nessuno, però un allenatore come Conte e il vantaggio di non giocare le coppe hanno aiutato a superare l’Inter, anche se solo di un punto. Chi vince ha ragione”.
Ma come spesso accade nel calcio, non tutto fila liscio. Quando gli viene chiesto cosa non ha funzionato in quel Napoli definito “vostro”, Frustalupi elenca una serie di disastri che hanno fatto deragliare la stagione. “Ci sono state tante motivazioni per cui quell’anno è andato male. La prima è stato il mercato: sono partiti Kim e Lozano, mentre Zielinski è rimasto in rosa ma con il contratto in scadenza. A gennaio è partito anche Elmas. Noi siamo arrivati a novembre, i nuovi innesti (Natan, Lindstrom, Cajuste, ndr) non hanno sostituito adeguatamente chi era andato via”. Non si tratta solo di valori tecnici, ma di tempismo e preparazione: i nuovi arrivati non erano pronti a colmare i buchi lasciati dai partenti.
Le complicazioni non finiscono qui, con fattori esterni che hanno messo i bastoni tra le ruote. “E non ne faccio un discorso legato al valore di chi è arrivato, ma probabilmente non erano pronti a prendere il posto di chi era partito: erano ragazzi che avevano bisogno di tempo ed esperienza, tanto è vero che nel mercato estivo sono stati ceduti. Inoltre quel Napoli giocava la Champions e non è una cosa da sottovalutare, ci sono stati infortuni e abbiamo dovuto adattare dei giocatori. C’è stata anche la Coppa d’Africa che ha tolto elementi importanti e poi a febbraio, quando Anguissa e Osimhen stavano rientrando, il club ha deciso l’esonero. Non c’è stata data la possibilità di mettere a posto le cose”. Alla fine, è il calcio in tutta la sua crudezza: un mix di mosse sbagliate e sfortuna che ha impedito di sistemare la baracca, lasciando spazio a chi ha saputo capitalizzare. Quelques errori di mercato e infortuni fatali hanno rovinato la festa, ma nel mondo del pallone, chi non risica non rosica.