Agente Fifa Anellucci: Juventus caccia Osimhen, Lazio nel caos, e quei ritorni flop dalla MLS
È caos nel calciomercato: Juventus brancola per Osimhen dopo figuracce, Lazio bloccata da bilanci da quattro soldi, e vecchie glorie come Insigne che tornano in Serie A per fare… boh, cosa? #calciomercato #Juve #Lazio #Napoli
Claudio Anellucci, agente Fifa, ha parlato a “1 Football Club” su 1 Station Radio, offrendo un’analisi cruda e senza peli sulla lingua sul mercato. In primo piano, la Juventus che sembra vicina a chiudere per Jonathan David, ma secondo Anellucci non è la fine della storia. “Io non credo. Credo che la Juventus stia ancora valutando come poter arrivare anche a Osimhen, soprattutto dopo la figuraccia fatta al Mondiale per Club. L’avventura di Vlahović, da quello che si è visto, è ormai finita. Non ha giocato nemmeno un minuto nelle partite decisive, e il rapporto mi pare completamente compromesso.” La Vecchia Signora, con una stagione da non sbagliare su più fronti, non può affidarsi solo a Kolo Muani, per quanto bravo. Jonathan David è un nome interessante – Anellucci ammette di averlo spinto per l’Italia – ma servono due veri bomber. “David può adattarsi in certi contesti, può giocare dietro le punte, ma non basta. Gonzalez, poi, non è da Juventus: ha dimostrato tutte le sue lacune, nonostante le belle cose fatte a Firenze.” Indossare quella maglia pesa, e servono giocatori veri, non mezze tacche.
Passando alla Lazio, il presidente Lotito ha difeso la situazione dicendo che il tecnico “ha un background bancario” e che non ci sono stati errori. Anellucci non ci va leggero: “Quello che è successo non è un fulmine a ciel sereno. Era chiaro che ci fossero delle situazioni, anche legate ai bilanci, ben note a tutti. O si è fatto finta di nulla, oppure ha comunque accettato di partire consapevole della situazione.” La squadra era a un passo dalla Champions fino a due settimane dalla fine, ma tre partite disastrose l’hanno fatta precipitare al settimo posto. Non è un fallimento totale – tra quarta e settima ci sono solo tre punti – ma Anellucci lo chiama “eccezionale, quasi miracoloso” in tono sarcastico. Lotito ha scaricato tutto su Baroni per lavarsi la coscienza, ma è la solita incoerenza: vent’anni di chiacchiere dal presidente mentre la Lazio resta bloccata sul mercato. “Trovo aberrante che una squadra come la Lazio non possa fare mercato, specialmente dopo che per anni è stata la stessa società a spingere per regole rigide in tema di bilanci.”
Sul fronte Napoli, Juanlu Sánchez è un nome che potrebbe coprire il ruolo di vice Di Lorenzo o esterno. Anellucci è ottimista: “Non so a che punto sia realmente la trattativa, ma posso dirti che è un giocatore che può tranquillamente stare nelle rotazioni. Ha qualità, ha fisico, ed è uno che può reggere l’impatto con la maglia del Napoli.” Se arriva, potrebbe ritagliarsi spazio importante – un colpo solido, senza fronzoli.
Poi, i ritorni in Serie A di Bernardeschi e Insigne dal Toronto. Entrambi hanno rescisso, con Bernardeschi accostato al Bologna. Anellucci è scettico sui “cavalli di ritorno”: “Io credo molto poco nei cosiddetti ‘cavalli di ritorno’, perché il calcio è cambiato. L’MLS è un cimitero di elefanti, come la lega araba: campionati poco motivanti, poco allenanti, vere e proprie scampagnate dorate.” Forse Bernardeschi può ancora combinare qualcosa grazie al fisico, ma Insigne? “Se però tornano con la testa giusta, qualcosa possono ancora dare. Forse più Bernardeschi di Insigne, che per me ha già smesso da qualche anno di giocare ad alti livelli.”
Su Insigne e la Nazionale di Gattuso, Anellucci non le manda a dire: “Personalmente, Insigne non mi ha mai entusiasmato, nemmeno quando ha vinto l’Europeo con Mancini. Non mi piace come sta in campo, le scelte che fa, le giocate sono sempre le stesse. Quel ‘tiro a giro’ – come lo chiamano – che fanno tutti i giocatori con quel tipo di piede.” È solo la sua opinione, ma netta: non è mai stato un giocatore che convince.
Infine, Politano, che ha faticato con l’allenatore precedente: “Politano è sempre stato sottovalutato. È cresciuto tantissimo, ha vinto il titolo e, nonostante qualcuno lo desse per finito, ha sempre dimostrato di saper stare in campo. Quando c’è, lo noti eccome; quando manca, si sente.” Con Gattuso, che sa il suo valore, potrebbe finalmente brillare. È uno di quei tipi che spostano equilibri, e merita spazio: “Lui e Rrahmani sono tra le costanti degli scudetti del Napoli, e all’inizio non erano certo considerati titolari inamovibili. Sono la prova che con il lavoro e la dedizione puoi conquistarti tutto.”
In un mercato pieno di bluff e mezze figure, Anellucci dipinge un quadro schietto: chi ha le palle vince, gli altri restano a guardare.