Scarlato non le manda a dire: Noa Lang tra rap e Napoli, Osimhen da gestire e obiettivi ambiziosi #Napoli #SerieA #Calcio
Gennaro Scarlato, ex capitano del Napoli e attuale allenatore, ha parlato a “1 Football Club” su 1 Station Radio, condividendo opinioni schiette su temi caldi della squadra partenopea. Con un tono diretto, tipico di chi ha vissuto il calcio da dentro, ha toccato argomenti come l’integrazione di nuovi talenti e le sfide del mercato, senza peli sulla lingua.
Su Noa Lang, che fa discutere per la sua vita privata e la carriera da rapper, Scarlato ha spiegato come potrebbe adattarsi al rigido ambiente del Napoli. “Innanzitutto un calciatore lo devi giudicare per quello che fa in campo. La sua vita privata dovrebbe rimanere tale, anche se nel suo caso non è proprio così, visto che è molto attivo sul web e ha anche una carriera da rapper. Non so se tutto questo sia in linea con la mentalità dell’allenatore, però ci può stare. L’importante è che in campo dia il massimo e si impegni, perché Napoli è una piazza molto esigente, e l’allenatore lo è altrettanto. Ci saranno sicuramente situazioni che dovrà comprendere, anche perché ha giocato finora in un campionato che, tra virgolette, è meno competitivo di quello italiano. Dovrà confrontarsi con giocatori di grande talento, ma sono convinto che farà bene. Questo è già un segnale che il Napoli vuole fare le cose per bene.”
Parlando degli obiettivi per la stagione, Scarlato ha enfatizzato la necessità di mantenere l’alta classifica dopo lo Scudetto conquistato. Senza tanti giri di parole, ha bollato come sciocchezze i tentativi di sminuire il successo napoletano. “Secondo me bisogna partire dalla conferma dell’alta classifica. Il Napoli ha vinto lo Scudetto con grande merito, e non bisogna stare a sentire chi cerca di sminuire quel successo dicendo che l’abbia perso l’Inter. Il merito è stato tutto della squadra partenopea, che ha lottato fino alla fine. Quindi, si deve partire da lì, cercando poi di fare anche una grande Champions, perché con il mercato che sta facendo può sicuramente competere anche in Europa. L’obiettivo deve essere arrivare almeno nei primi due posti in campionato e fare strada in Champions.”
Sul favoritismo del Napoli nonostante le quattro competizioni da affrontare, a differenza di squadre come il Milan, Scarlato ha smontato le narrazioni superficiali. “Erano narrazioni, le coppe influiscono il giusto. Oggi il Napoli parte favorito perché sta facendo un mercato importante, ha preso un giocatore stratosferico, De Bruyne, e sta inserendo pedine dove prima mancavano, soprattutto sugli esterni. Sta facendo quello che deve fare una società ambiziosa.”
Passando alle questioni spinose, come il caso di Victor Osimhen, ai margini del progetto, Scarlato ha difeso una linea dura sul suo valore, ricordando i contributi passati. “Secondo me, se l’offerta è quella, per De Laurentiis tanto vale tenerlo. Il presidente fa bene a non accontentarsi. Su questo giocatore sono stati investiti tempo e soldi, gli è stata data una grande opportunità. Qui ha avuto modo di farsi conoscere e di migliorare, soprattutto con Spalletti, che ha fatto un grande lavoro su di lui. Me lo ricordo piuttosto scoordinato all’inizio, ma poi è cresciuto molto. È chiaro che tanti calciatori, essendo egoisti, dimenticano chi li abbia aiutati e cercano altro. Però qui si vince, e quindi perché non rimanere? Certo, oggi sembra impensabile, ma se dovesse restare, sarebbe fantastico. Il problema sarebbe semmai gestire una grana nello spogliatoio, anche perché, a partire dal 1° luglio, il Napoli ha dovuto attivare il prolungamento contrattuale fino al 2027, adeguando anche l’ingaggio a 12 milioni più 3 di bonus. Una cifra che è praticamente il doppio rispetto al più pagato della rosa, attualmente Romelu Lukaku. Sono cifre molto alte. Però è anche un giocatore che ti può dare quel qualcosa in più che è mancato quest’anno. Le caratteristiche di Lukaku sono diverse da quelle di Osimhen: Victor attacca lo spazio, è devastante in campo aperto. Lukaku gioca più per la squadra, è più altruista. Ovviamente io parlo da tifoso, e lo so che è una situazione improbabile, però resta un giocatore importante. Sarebbe bello vederlo ancora qui.”
Sulle opzioni per una prima punta, con il Napoli a caccia di rinforzi, Scarlato ha espresso preferenze chiare, senza nascondere il realismo del mercato. “Accontentarsi no, anche perché non credo che la società voglia farlo. Stanno cercando la soluzione migliore per completare la squadra. Núñez è un giocatore importante, un potenziale titolare. Come ho detto altre volte, Lucca potrebbe rappresentare una buona alternativa, magari andare in un ambiente diverso da quello in cui è stato finora lo aiuterebbe a crescere. Non credo, però, che il Napoli prenda un altro titolare, perché tutti sanno che partirebbero alle spalle di Lukaku, vero soldato di Conte, e sarebbe difficile convincere un top.”
Infine, su potenziali acquisti come Chiesa o Ndoye, ha dato un giudizio schietto, basandosi su prestazioni recenti. “Ndoye è un giocatore forte, forse un po’ discontinuo in alcune situazioni, ma con Conte potrebbe crescere molto. Chiesa invece viene da una stagione complicata, ha giocato poco. Ndoye, in termini di minutaggio, è stato più continuo. Sono due calciatori forti, ma se devo dire la mia, forse la mia preferenza va leggermente su Ndoye.”
In sintesi, Scarlato dipinge un Napoli ambizioso e combattivo, pronto a sfidare le competizioni con mosse calcolate, anche se con qualche grattacapo interno da risolvere. Il suo intervento conferma che nel calcio, come nella vita, non c’è spazio per le mezze misure.