Il calcio italiano tra ritardi, sprechi e dubbi: le critiche di De Paola
Il direttore Paolo De Paola non le manda a dire sul caos del calcio italiano: ritardi delle big, follie arabe e scelte discutibili che stanno rovinando il gioco. Cosa pensa dei movimenti in Serie A? #CalcioItaliano #SerieA #DePaolaSpara
Paolo De Paola, intervenuto a Tmw Radio durante ‘Maracanà’, ha espresso preoccupazioni sui ritardi delle grandi squadre italiane. “Mi fanno riflettere i ritardi delle grandi squadre. Milan, Inter e Juventus sono in ritardo.”
Passando agli investimenti dall’Arabia, che continuano a influenzare il mercato con acquisti come Retegui, il direttore ha criticato lo stato attuale del calcio. “Vedo uno svilimento del prodotto calcio. L’immissione di soldi smodata sta portando a uno svilimento del calcio. I giocatori ormai sono delle multinazionali e decidono loro le proprie presenze. Inseguire solo i soldi, vedi anche Milan-Como del prossimo anno, non va. Non c’è qualcuno che gestisca questa situazione, che controlli. Sono decisioni prese fuori ogni schema. Mi preoccupa tutto questo.”
Sul Napoli e il Galatasaray che lavora ancora per Osimhen, De Paola ha notato come la squadra partenopea gestisca il mercato con efficienza. “Ormai il Napoli ha varato un sistema. E’ la squadra che riesce a fare mercato senza problemi. E vince senza i big. Non c’è più il legame esclusivo con certi giocatori.”
Riguardo a Lucca e il suo desiderio da parte delle squadre, il discorso si è spostato sull’impatto potenziale del giocatore. “Giusta l’asta, tecnicamente è uno che ti allunga la squadra. E’ uno che ha personalità, ha margini di crescita. Sono curioso di vederlo nelle mani di Conte, può fare davvero il salto di qualità. La squadra che mi invoglia a vederla comunque è il Como. Ha già speso tanto, diventa affascinante perché proporrà calcio.”
Sull’attività del Como, che continua a investire su giovani interessanti, De Paola ha evidenziato le aspettative per la prossima stagione. “Dopo il campionato scorso e gli investimenti fatti, l’Europa League è il minimo. Massimo qualcosa di clamoroso, come l’ingresso in Champions. E’ una squadra che desta grande interesse.”
Per la Juventus, che deve puntare su Kolo Muani e Conceicao con poche alternative, le perplessità sono evidenti. “Questa francesizzazione non porta bene, lo abbiamo visto anche con Stellantis. Non capisco questo amore per la Francia. E’ arrivato Comolli e anche Modesto, che è retrocesso col Monza. Mi meraviglia questo amore per i dirigenti francesi, che dovrebbero darci una lezione per dare un’organizzazione che si faceva fatica a costruire qui. Ho qualche dubbio.”
Infine, sulla fiducia in Tudor, De Paola ha espresso scetticismo, collegandolo alle strategie della Juventus. “No, sono perplesso sul mancato acquisto di un big. Se ti presentavi con David-Osimhen cambiavano già prospettive. Exor ha tirato fuori oltre 1 mld, questo mi sembra un ridimensionamento che parte dalla dirigenza. Si va al risparmio. Tutti i riscatti che verranno fatti costeranno alla Juve tra i 70 e i 90 mln, vorrei capire la strategia per uscire da questa palude. Se non si muove con un grande acquisto, se non ti rilanci così, rimani in questa palude.”
In un calcio sempre più dominato da soldi e decisioni discutibili, le parole di De Paola sottolineano un sistema che rischia di perdere la sua essenza, lasciando spazio a dubbi su chi davvero controlla il gioco.