Ciro Immobile si presenta al Bologna: “Avevo bisogno di stimoli dal campionato italiano!” #Bologna #SerieA #Immobile
Ciro Immobile, l’attaccante che ha deciso di lasciare la Turchia per unirsi al Bologna, ha parlato chiaro in conferenza stampa, ammettendo senza troppi giri di parole che era stufo di rilassarsi all’estero. “Avevo ancora bisogno di sentirmi stimolato dal campionato italiano. Volevo risentire la pressione di quando prepari una partita e giri per la città: lì stavo perdendo questi stimoli e volevo finire bene il percorso fatto nella mia carriera. Quando si è aperta la possibilità di venire qui ero già sicuro della scelta e non c’è stato bisogno di convincermi. Ho visto l’entusiasmo che c’è in città ed è quello che stavo cercando. Arrivo con grande entusiasmo e porto la mia esperienza a disposizione della squadra. Sono certo faremo un bel percorso”.
Quando gli è stato chiesto se è venuto a Bologna per una dose extra di pressione, Immobile non si è tirato indietro, dicendo che per lui è come benzina per il motore. “Sono uno di quei calciatori che hanno bisogno dell’occhio addosso e di sentire la pressione per fare sempre meglio. So che a Bologna non c’è molta pressione ma ho visto l’entusiasmo in città e avevo bisogno di questo, mi è sufficiente”. Insomma, un tipo che preferisce sudare sotto i riflettori piuttosto che crogiolarsi nel comodo.
Sul Mondiale e se Bologna possa essere una rampa di lancio, come per certi vecchi dinosauri del calcio, Immobile ha guardato al passato con un occhio al futuro. “Lo storico è importante, lo guardo sempre. L’ho fatto anche in passato per scalare le classifiche e mettermi al pari di campioni che hanno fatto la storia di questo sport. Giocare il Mondiale per me significherebbe aver fatto una stagione positiva con il Bologna. La Nazionale è un obiettivo”. Sembra che voglia scalare quelle classifiche a modo suo, senza troppe storie.
Parlando della concorrenza con Castro e Dallinga, Immobile ha giocato la carta del team spirit, ma con un tocco di realismo brutale. “Castro e Dallinga sono due giocatori forti, non devono sentire la pressione dettata dal mio arrivo a Bologna perché tutti hanno la possibilità di giocare e il mister lo scorso anno lo ha dimostrato. Il mio arrivo deve essere uno stimolo per loro a fare bene. Se saremo tutti e tre allineati ne gioverà solo la squadra”. Tradotto: che si diano una mossa, altrimenti lui è lì per rubare il posto.
Su conversazioni con allenatori, Immobile è stato diretto: niente chiamate da Gattuso, ma ha chiacchierato con Italiano e Bernardeschi per motivi banali. “No, non mi ha chiamato”. “L’ho sentito per l’anniversario della vittoria dell’Europeo qualche settimana fa, ma non abbiamo parlato di altro”. “Il mister mi ha messo nelle condizioni di decidere in totale serenità. Io gli ho detto che da fuori il Bologna mi sembrava una squadra che si vuole bene, con una società seria alle spalle e lui mi ha confermato tutto questo. Era la rassicurazione di cui avevo bisogno”. Niente drammi, solo affari.
Fisicamente sta da dio, e sul tornare in Serie A per rivincite, ha ribadito che preferisce parlare in campo piuttosto che sui social. “Benissimo, alla grande”. “Ho sempre dimostrato tutto sul campo, non sono uno che ha fa uscite in tv o sui social. Quindi spero di far ricredere gli scettici solo attraverso le prestazioni”. Un approccio vecchio stile, senza filtri.
Sulla Turchia, ammette che non era una questione di gol, ma di noia pura. “L’anno scorso ho fatto 20 gol, non è stata una stagione deludente. Forse in carriera ho abituato con altre statistiche. Tuttavia avevo bisogno di stimoli differenti e dopo l’infortunio avevo già maturato l’idea di andarmene”. E sul riaffrontare la Lazio, un po’ di nostalgia mista a grinta: “Ho vissuto 8 anni stupendi, abbiamo fatto insieme cose straordinarie. Sarà speciale per me”.
Infine, sugli obiettivi con il Bologna, Immobile mira a riportare entusiasmo, con un occhio alla seconda parte di stagione. “Io cercherò di mettere a disposizione tutto me stesso per riportare il Bologna in quel mood di partite ricche di entusiasmo dello scorso anno. Dovremo arrivare in primavera con la possibilità di giocarci tutto (tranne la Supercoppa ovviamente)”. In sintesi, Immobile è pronto a dare tutto, e se Bologna non gli darà pressione, se la creerà da solo – perché in fondo, chi ha fame vince le partite.