Noa Lang si presenta al Napoli: dribbling da urlo e sogni di gloria in azzurro! #Napoli #NoaLang #CalcioEstivo #SerieA
Nel ritiro estivo del Napoli a Dimaro, durante il quarto giorno di allenamenti, l’ala olandese Noa Lang ha fatto il suo debutto ufficiale di fronte alla stampa. Intervenendo dal palco del Teatro Comunale, l’attaccante ha risposto alle domande con un mix di entusiasmo e quella tipica spavalderia olandese che fa tanto arrabbiare i difensori. Già dall’inizio, Lang ha ammesso le sue ambizioni senza troppi giri di parole.
La conferenza è partita con Lang che ha condiviso i retroscena del suo trasferimento: “C’era stata la possibilità di venire a Napoli già l’inverno scorso, io lo volevo ma il PSV non mi ha lasciato partire. Ma il Napoli è tornato alla carica. Per me è un sogno e un onore. ho spinto molto in questa direzione. Parlavo in continuazione col mio agente, gli chiedevo sempre se fosse fatta e lui mi diceva di aspettare. Alla fine sono contento si sia fatto”.
Sulle sue caratteristiche da calciatore, Lang non ha nascosto la sua natura da showman del campo: “Amo dribblare. Da me potete aspettarvi tante finalizzazioni. Sono il tipo di giocatore che il tifoso vuole vedere giocare allo stadio. Appena prendo il pallone il tifoso si appoggia in avanti per vedermi giocare”. Insomma, un tipo che promette di far divertire la folla, anche se quei dribbling potrebbero far bestemmiare i difensori avversari più di una volta.
Parlando degli allenamenti sotto Conte e confrontandoli con quelli al PSV, Lang ha evidenziato le differenze con un tocco di ironia: “La prima parola che ho imparato in italiano è ‘stanco’, perché qui le sedute d’allenamento sono molto pesanti. In Olanda si lavora soprattutto con la palla, qui invece c’è tanta corsa. ma è una cosa positiva per me, anche per uscire dalla mia zona di comfort. E’ il momento di lavorare duro per diventare la miglior versione di me stesso”. Sembra che l’Olanda lo abbia viziato con il pallone, ma qui dovrà sudare come un matto per adattarsi.
Sulle sue prime impressioni sull’ambiente napoletano, Lang ha elogiato l’atmosfera: “Anzitutto il Napoli è un grande club, ci sono tifosi ovunque. Ho passato solo due giorni in città e ho visto bandiere ovunque. Non ci sono paragoni con l’Olanda e col modo di vivere il calcio lì”. Evidentemente, per lui, l’entusiasmo partenopeo è un livello superiore, anche se in Olanda si sa che non mancano certo i fanatici.
Toccando il tema della sua passione per la musica, vista la sua carriera da rapper, Lang ha risposto con pragmatismo: “La musica mi fa stare bene, mi piace farla nel tempo libero. Chiederò il permesso alla società per farla anche qui, altrimenti ascolterò la musica italiana”. E sui tatuaggi, niente di calcistico per ora: “Non ho nessun tatuaggio che ricordi una squadra di calcio, non ci ho mai pensato”.
Riguardo all’eredità lasciata da giocatori come Kvaratskhelia, Lang si è detto fiducioso e determinato: “Ma sono molto fiducioso di poter raggiungere un buon livello qui a Napoli. Credo molto nelle mie qualità, la società ha riposto grande fiducia in me. Credo di poter avere successo sia a livello collettivo che individuale. So quant’è forte Kvaratskhelia, ma io sono Lang e voglio scrivere la mia storia qui. Ho fiducia in me e anche la società”. Un’affermazione che suona come un bel “fatti da parte, è il mio turno”, con quel pizzico di arroganza che rende il calcio più divertente.
Sull’obiettivo dello Scudetto, Lang non si è tirato indietro: “Mi renderebbe molto felice vincere lo Scudetto. Sono già stato campione cinque volte tra Olanda e Belgio, sarebbe un sogno vincere lo Scudetto anche in Italia col Napoli. Ma andiamo piano piano, pensiamo a fare buone prestazioni e poi si vedrà”. Eppure, con il suo curriculum, sembra che abbia già la puzza sotto il naso per i trofei.
Sul suo passato vicino al Milan e l’attrazione per l’Italia, ha chiarito la situazione: “A dir la verità quell’interesse da parte del Milan è stato un po’ esagerato dalla stampa. Loro hanno avuto degli incontri con mio padre e il mio procuratore, ma non siamo mai stati vicini. Dell’Italia mi piace la cultura, la passione per il calcio, la cucina, il popolo. Non vedo l’ora di poter scoprire l’Italia anche dal punto di vista calcistico”. Magari in Olanda non hanno la stessa pasta al forno, eh?
Quando gli è stato chiesto un titolo per la sua esperienza, Lang ha risposto dritto: “Sono qui per vincere, potrebbe essere questo un buon titolo da giornale. Potete fare ciò che vi pare di questa mia dichiarazioni. E’ così, sono qui per vincere”. Un’autodichiarazione che sa di sfida, perfetta per un giocatore con il suo stile.
Infine, sulle sue qualità e i miglioramenti, ha toccato aspetti difensivi e tattici: “Penso di essere bravo con la palla tra i piedi, nel dribbling e nel fare dei passaggi chiave. Chiaramente anche segnare dei gol. So di dover migliorare dal punto di vista tattico e difensivo, è una mia sfida in questo momento ma credo che Conte come allenatore sia perfetto da questo punto di vista. Stiamo già parlando molto in questo senso durante gli allenamenti”. E su Conte: “Già dalla prima telefonata avuta con Conte mi ha sempre parlato di tattica, ancor prima che dovessi firmare col Napoli c’eravamo sentiti. Quindi, come detto, mi aspetto di crescere tanto sotto questo aspetto con lui”.
Inoltre, Lang ha scherzato su possibili collaborazioni musicali: “Vediamo, già l’ho conosciuto il giorno della firma del contratto, è venuto allo stadio e vediamo cosa può succedere”. E sul gioco in Italia, dove i difensori sono agguerriti: “Se ha visto le partite di Champions avrà visto che spesso e volentieri i difensori mi raddoppiano e mi piace questa sfida perché così elimino due calciatori col dribbling. In Italia si difende molto bene, ma io attacco bene, sono piuttosto fiducioso sulle mie qualità”.
La conferenza si è conclusa con Lang che ha lasciato intravvedere un futuro carico di potenziale, mischiando talento offensivo e voglia di migliorare, in un contesto dove il calcio italiano potrebbe finalmente domare il suo stile selvaggio olandese.