Allenamento da incubo sotto la pioggia: gli azzurri sudano le proverbiali sette camicie a Dimaro! #RitiriCalcio #SquadraAzzurra #PioggiaIntensa
Gli azzurri hanno affrontato una sessione mattutina tutt’altro che rilassante nel quinto giorno di ritiro, con il maltempo che ha reso tutto più complicato e divertente – o almeno per chi guardava da fuori. La pioggia battente e il freddo improvviso hanno trasformato il campo in una specie di palude, dove i giocatori si sono sbattuti come se dovessero conquistare il mondo, non solo un pallone.
Inizio con un po’ di caos: i cancelli dello stadio si sono aperti con anticipo a causa del tempo da lupi, e alle 10.24 la folla è entrata per assistere al via ufficiale. Subito dopo, alle 10.30, un gruppo di azzurri si è spostato sul campo 2 per il lavoro senza palla, mentre alle 10.35 partiva un’esercitazione sul possesso palla sotto gli ordini del vice di Conte, Stellini, con il limite di massimo due tocchi. I gruppi erano divisi così: in arancione c’erano Hasa, Zanoli e De Bruyne; in fucsia Meret, Neres, Beukema, Lang e Rrahmani; in blu Spinazzola, Coli Saco, Vergara, Lukaku e Simeone. Insomma, una vera lotteria di colori e fatica, come se stessero giocando a Twister con i tacchetti.
Alle 10.45, l’esercitazione sul campo 2 è finita, e tutti si sono spostati sul campo principale per continuare. Poi, alle 10.48, è partita una bella sfida uno contro uno, con gli azzurri divisi in due gruppi e portieri come Meret e Contini a presidiare la porta. In blu: Noa Lang, Zerbin e Vergara a sinistra, De Bruyne, Neres e Lukaku a destra. In fucsia: Rrahmani, Zanoli e Hasa a sinistra, Coli Saco, Beukema e Spinazzola a destra. Nel frattempo, Ferrante e Turi si allenavano al gioco di piedi con i preparatori dei portieri, perché evidentemente qualcuno deve pure fare i compiti facili.
Le cose si sono accese alle 10.54 con applausi per Noa Lang, che ha superato l’avversario in dribbling e ha segnato, come se fosse una star del cinema che entra in scena. Ma il vero spettacolo è arrivato alle 11.00, con una battaglia no-holds-barred tra Rrahmani e Simeone: dribbling e tackle senza esclusione di colpi, roba che farebbe invidia a un film di action.
Alle 11.02, nuova esercitazione: palla ricevuta dalla trequarti con le spalle alla porta, dribbling su una sagoma e tiro in porta. Poi, alle 11.12, è entrato in campo il secondo gruppo per il lavoro atletico dietro la porta, con Olivera che si univa ad Anguissa, Lobotka, Juan Jesus, Obaretin, Raspadori, Zerbin, Mazzocchi, Di Lorenzo, Marianucci, Lucca e Politano. Alle 11.18, il primo gruppo ha terminato e se n’è andato negli spogliatoi, probabilmente per asciugarci le ossa.
Il ritmo è continuato alle 11.34 con la fine del lavoro atletico e il trasferimento sul campo 2 per un’esercitazione sul possesso palla. Alle 11.35, sono state distribuite le pettorine: in arancione Marianucci, Juan Jesus e Zerbin; in fucsia Raspadori, Lobotka e Anguissa; in blu Obaretin, Mazzocchi, Olivera, Vergara e Di Lorenzo. Tutto con il solito limite di due tocchi, perché evidentemente nessuno ha tempo per le cazzate.
Alle 11.48, l’esercitazione è terminata, e gli azzurri si sono spostati sul campo principale. Poi, alle 11.49, è partita una bella sfida uno contro uno tra attaccanti e difensori in una metà campo: a sinistra, difensori Di Lorenzo, Marianucci e Mazzocchi contro attaccanti Zerbin, Raspadori e Lucca; a destra, Obaretin, Juan Jesus e Lobotka a difendere contro Politano, Vergara e Anguissa. In porta c’erano Turi e Ferrante, con Olivera che se la prendeva comoda e non partecipava – un vero furbetto.
L’intensità è salita alle 11.58 con la pioggia che aumentava e la temperatura che calava, rendendo tutto ancora più epico. Alle 12.00, è finita l’esercitazione e sono partiti i tiri in porta dal limite, dopo aver aggirato una sagoma. Infine, alle 12.11, l’allenamento mattutino si è chiuso, con i campioni d’Italia che sono rientrati negli spogliatoi, probabilmente grati di potersi asciugare e bersi un caffè. Una mattinata di sudore e grinta, perché nel calcio, come nella vita, a volte devi lottare contro gli elementi per vincere.