Lorenzo Lucca si presenta al Napoli: un nuovo gigante in azzurro pronto a far gol e a rubare la scena! #Napoli #Calcio #ConferenzaStampa #Lucca
Nel quinto giorno del ritiro estivo del Napoli a Dimaro, l’attaccante Lorenzo Lucca è stato presentato alla stampa come il quarto acquisto della sessione estiva. Durante la conferenza stampa, tenuta al Teatro Comunale di Dimaro, il giovane ex centravanti dell’Udinese ha risposto alle domande dei giornalisti, mostrando entusiasmo e una chiara voglia di integrarsi.
Lucca ha parlato del suo impatto con la squadra, enfatizzando l’ambiente accogliente. “Sicuramente il gruppo, tutte le persone che lavorano all’interno, mi hanno accolto benissimo, siamo un gruppo fantastico, ci vogliamo tutti bene e lottiamo per un unico obiettivo”. Questa risposta ha rivelato un centravanti che non si limita ai gol, ma punta sul cameratismo, anche se in un mondo di football dove tutti fingono di essere amici, chissà quanto durerà.
Sulle aspettative con l’allenatore, Lucca ha mantenuto un tono umile e realistico. “Non devo essere io a giudicare il mister, ha vinto tanto, ha tanta esperienza in Italia ed all’estero, posso solo imparare a livello tattico e mentale che è uno dei suoi punti di forza”. È come se dicesse: “Io sto zitto e imparo, ma se non funziona, non è colpa mia”.
Riguardo al suo compagno di reparto, Lucca non ha nascosto l’ammirazione. “Sicuramente è un giocatore fantastico, ha fatto una grande carriera, sta facendo una grande carriera e posso prendere molte cose positive da lui, è un piacere giocare con lui ed imparare da lui. Non vedo l’ora di scendere in campo e giocare con lui”. In un calcio dove i giganti come lui spesso finiscono a sgomitare, Lucca sembra pronto a imparare dal migliore, senza troppe storie.
Sulle prospettive per la nazionale, ha condiviso dettagli sul suo percorso. “Ci siamo sentiti col mister in estate, mi ha chiesto come stavo, in ottica nazionale sono venuto qui e Napoli è sempre stato l’unico mio obiettivo, la mia prima scelta, insieme al direttore, al presidente ed al mister, mi hanno voluto fortemente, è un percorso che sta iniziando e che può finire poi benissimo con i Mondiali e devo giocarmi le mie carte nella maniera corretta e lavorare settimana dopo settimana”. È un ragazzo ambizioso, ma in questo sport, le chiacchiere contano poco: servono i fatti sul campo.
Quando gli è stato chiesto dei suoi obiettivi, Lucca ha optato per un approccio cauto. “Come diciamo sempre tutti, partita dopo partita, settimana dopo settimana migliorare in ogni allenamento, seguire il mister e come obiettivo è quello comune, vincere le partite e poi alla fine si tireranno le somme”. Niente di rivoluzionario qui; è la solita frase fatta, ma almeno suona sincera.
Sul suo ruolo nella squadra, ha espresso determinazione. “Cercherò di dare il mio supporto con le mie qualità, dovrò dare le mie energie e le mie qualità per aiutare la squadra a vincere le partite”. Con un fisico imponente, Lucca potrebbe essere l’arma segreta, anche se in un campionato competitivo, non bastano le parole per impressionare.
Tocando aspetti personali, come il confronto con acquisti passati, ha risposto con modestia mista a ironia. “È un piacere essere accostato a questi nomi, sono grandissimi giocatori, io devo dare ancora tanto. Sui rigori (ride, ndr), chi sarà in campo li tirerà e deciderà il mister se dovesse esserci la possibilità sarò il primo a volerli tirare”. Un cenno di personalità, perché nel calcio, chi non ha palle per i rigori non va lontano.
Sulle aree di miglioramento e il confronto con i compagni, Lucca è stato riflessivo. “Sono migliorato sotto tanti punti di vista all’Udinese, mi sento migliorato anno dopo anno, ma posso migliorare ancora di più nel lavoro con i compagni, giocare più con loro, prima pensavo al gol, gol, gol ma non fa bene a me e neanche alla squadra, devo essere concentrato ed aiutare i compagni con tutta la qualità che abbiamo mi metteranno nelle condizioni migliori. Con (il mister) non abbiamo ancora parlato, mi ha dato alcuni consigli sullo stare davanti al difensore quando la palla va sull’esterno, pure (il compagno) mi ha dato consigli e lo apprezzo molto, essere qui è una grande emozione”. È un promemoria che nel gioco di squadra, l’egoismo non paga, anche se tutti i bomber vogliono segnare.
Discutendo delle sue caratteristiche, ha ammesso flessibilità. “Penso di essere un giocatore atipico, penso di saper fare entrambe le cose, devo migliorare nel gioco con i compagni, ma posso giocare al piede e posso andare in profondità, devo solo restare concentrato ed allenarmi forte”. Con 2.01 metri, non è solo alto; è un tank che può adattarsi, e chissà se diventerà il prossimo idolo del pubblico.
Riguardo alle statistiche e alle specialità, ha analizzato i suoi numeri. “Sì, gli assist fanno parte del lavoro con i compagni, devo giocare meglio lì, migliorarmi, poi il colpo di testa è una mia caratteristica, ma non solo quello perché l’anno scorso ho fatto metà gol di testa e metà con i piedi. Devo lavorare e fermarmi anche dopo per provare ed esercitarmi”. Un centravanti completo, o almeno ci prova, in un’era dove i difensori non sono più gentili come una volta.
Sulle influenze esterne e il suo percorso, Lucca ha riflesso sulla gavetta. “La gavetta mi ha aiutato molto a crescere, mi sono confrontato già dai 14-15 anni con rivali più grandi, soprattutto promozione, eccellenza, lì il giovane lo vedono un po’ da intimorire, ma lo consiglio molto perché ti fa avere molta cazzimma, ma sono orgoglioso del mio percorso, so solo io da dove sono partito, quanto ho lavorato per arrivare qui. Sul numero di maglia molto semplice: 7+2 fa 9 e (il compagno) aveva già il 9 e non potevo certo prenderlo”. È un tocco di realismo crudo: la strada per il top è piena di buche, e Lucca lo sa bene.
Infine, sulle prospettive future e l’ambiente, ha concluso con ottimismo. “In termini personali ho un obiettivo di gol? L’unica cosa che ho fissato è migliorare nelle cose in cui sono più indietro. Ho ben chiaro gli obiettivi, ma non posso dirti la cifra dei gol, non ci penso, vedremo gol dopo gol. A livello personale se ti metti un obiettivo di gol crei aspettative e pressioni dentro te stesso”. “Conoscevo già i nazionali, siamo un bellissimo gruppo, sto facendo amicizia con tutti, non posso che trovarmi bene qui e sono molto felice”. La conferenza si è chiusa con foto di gruppo, lasciando l’impressione di un giocatore pronto a contribuire, in un Napoli che spera di non perdere troppo tempo con le presentazioni e iniziare a vincere.