Tifosi in delirio a Dimaro: festa scudetto con discorsi da brividi e presentazioni epiche! #ScudettoMania #TifosiFolli
La serata di presentazione della squadra per la stagione 2025-2026 a Dimaro è stata un tripudio di folla urlante e fuochi d’artificio, con i tifosi che non si sono risparmiati, trasformando l’evento in un caos meravigliosamente esagerato. Tutto è partito dalle istituzioni locali, con il sindaco Marco Panciera che ha rotto il ghiaccio: “Sono onorato di aver qui la squadra italiana più forte d’Italia. Siete i più forti perché portate sul petto lo Scudetto”. Dal pubblico, ovviamente, non si sono fatti attendere i cori: “Siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi”. Il sindaco ha continuato la sviolinata: “Siamo felici perché da 14 anni facciamo parte di questo bellissimo progetto e speriamo di poter avere continuità. Ringraziamo tutti, dalla società alle istituzioni, tutti i soggetti che hanno partecipato a questo bellissimo ritiro. Auguro a tutto lo staff, la squadra, la dirigenza successi nazionali ed europei. Lo meritate perché siete un popolo meraviglioso”.
Mentre la squadra si preparava dietro le quinte, il deejay Decibel Bellini ha scaldato l’atmosfera con la sua musica, inclusa l’immancabile “Pedro” di Raffaella Carrà, rendendo il pubblico ancora più scatenato, come se avessero bevuto un po’ troppo fin da subito. Alle 21:07, è partita ufficialmente la presentazione, cominciando dai magazzinieri e dallo staff medico-sanitario, capitanato dal dottor Raffaele Canonico. Poi è toccato allo staff tecnico: dal vice Stellini a Elvis Abbruscato, passando per i preparatori atletici come Costantino Coratti, Cacciapuoti e De Felice, fino all’allenatore dei portieri Rosalen e al suo vice Giglio, con Gianluca Conte, Giuseppe Maiuri, Ettore Prota, Mauro Sandreani, Tiberio Ancora e il team manager Paolo Rea.
Le ovazioni non si sono fatte attendere per Lele Oriali e il resto dello staff, con i tifosi che cantavano “Olè olè olè olè Lele, Lele”. Subito dopo, Antonio Conte ha preso la parola tra applausi e cori: “Olè olè olè olè mister, mister”, e lui non si è tirato indietro: “Bello rivedersi dopo un anno, è bello rivedersi dopo una bellissima stagione, è bello rivedersi con uno Scudetto sulla maglia. E’ stato qualcosa di bello e incredibile. Voglio ringraziarvi a nome mio e dei calciatori perché il supporto che ci avete dato è stato fondamentale. La passione, l’entusiasmo che ci avete dimostrato fin dal mese di agosto, che tanti dicevano ‘Chissà se ad agosto lo stadio sarà pieno’ ed era pieno… Questo ci ha dimostrato la passione da parte vostra, anche dopo una stagione difficile. Chi sta qua deve capire il senso d’appartenenza, capire che noi dobbiamo sempre rendervi orgogliosi, al di là del risultato finale perché poi alla fine vince uno. Ma noi dobbiamo uscire sempre dal campo con la maglia sudata”.
Oriali ha seguito con un discorso carico: “Sono molto felice e contento. Ho vinto parecchio, ho avuto la fortuna di vincere parecchio nella mia carriera, ma una vittoria sentita così profondamente come quest’anno non l’ho mai sentita. E il merito è vostro (dei tifosi, ndr). Ovviamente merito ad Antonio (Conte, ndr). Colgo l’occasione anche per ringraziare chi ha reso possibile questo sogno. Mi riferisco a tutti i ragazzi, che mi hanno dato davvero una grandissima gioia, allo staff tecnico, a tutti quelli che hanno contribuito a questa vittoria insperata del campionato. E ovviamente ad Antonio, il nostro condottiero. Finisco col ringraziare la società e tutti i tifosi presenti e quelli che non ci sono ma che sono qui col cuore”.
Il momento clou è arrivato con la squadra sul palco: prima i portieri, da Meret a Contini, Turi e Ferrante. Poi i difensori, con Buongiorno seguito da Juan Jesus, Beukema, Rrahmani, Mazzocchi, Spinazzola, Olivera, Marianucci, Obaretin e Zanoli. La folla ha perso la testa con i centrocampisti: Anguissa, De Bruyne, Gilmour, Lobotka, McTominay e Coli Saco, quest’ultimo accolto con un boato come se fosse l’ultimo della lista ma non per importanza. Gli attaccanti hanno chiuso il giro: Lukaku con urla assordanti, Neres, Lang con la sua canzone, Lucca, Politano tra “Matteo Politano, popo, popo”, Sgarbi, Raspadori, Vergara, Simeone e Zerbin.
Infine, il capitano Giovanni Di Lorenzo ha rubato la scena: presentato per ultimo, ha preso la coppa accanto al vice-presidente Edo De Laurentiis e l’ha alzata al cielo sulle note di “We are the Champions”, mentre i fuochi d’artificio esplodevano a ritmo di “Freed from desire”. Di Lorenzo, non da meno, ha parlato: “Sembrava di essere a Capodanno a Napoli. Sensazione bellissima alzare la Coppa, dopo un anno in cui abbiamo dato tutto quello che avevamo. Siamo contenti che il lavoro fatto. Volevo ringraziare i tifosi, da parte di tutta la squadra. Ogni anno un po’ di Napoli si trasferisce qui a Dimaro e quest’entusiasmo è bello perché ci fa sentire meno la fatica. Speriamo di fare un grande anno. In questo mese abbiamo festeggiato tanto, ora è tempo di lavorare per preparare al meglio il prossimo anno”. Per chiudere in bellezza, Di Lorenzo è tornato al microfono: “Volevamo mandare un abbraccio alla famiglia di Danielino, che per il primo anno non è qui con noi. Ci ha trasmesso una forza incredibile quest’anno. Ha lottato come un leone negli ultimi mesi e giorni della sua vita e lo salutiamo”. Dal pubblico, il coro spontaneo: “Uno di noi, Daniele uno di noi”. Una serata che ha dimostrato quanto questi eventi siano più di una semplice presentazione: pura, rozza passione calcistica.