Enrico Fedele critica il mercato del Napoli: un disastro che puzza di fallimento
Enrico Fedele non le manda a dire sul calciomercato del Napoli, definendolo un pasticcio che non risolve i veri problemi. In un intervento a TMW Radio, l’ex direttore ha sparato critiche direct sul club, accusandolo di aver speso un sacco di soldi senza centrare l’obiettivo.
“Manca il tassello. Ha speso 100 mln e non ha risolto il problema. Occorre un esterno che fa i gol. Ha vinto il campionato come sappiamo, anche un po’ regalato. E’ mancato chi accompagnava il goleador. Chi lo fa ora? Per Ndoye vogliono 40 mln, siamo all’eccesso proprio. Manca questo attaccante esterno. Lang è un peperino e ha fatto 11 gol in Olanda, a destra sappiamo, allora che fare? Se Ndoye vale 40, allora quanto vale Lookman? Il profilo ideale, lo ripeto, è Lookman, ma lo dovevi prendere un mese fa.”
Fedele continua a inchiodare il Napoli per le sue scelte, etichettandolo come il “cimitero degli elefanti” per giocatori come Sterling. Secondo lui, il club ha rinforzato la rosa ma non ha piazzato il colpo giusto per fare il balzo in avanti. “Sterling? Siamo il cimitero degli elefanti. Alla fine ora devi puntare su Ndoye. Il Napoli ha rinforzato la rosa ma non ha messo il tassello ideale per fare il salto. Il Napoli incassando i soldi di Kvara, chiudeva il bilancio con -40 mln. Lo scorso anno ha speso 150 mln di euro e non ha ricavato nulla dagli altri giocatori. E li stanno dando in prestito. Ora con i soldi di Osimhen avranno un utile di 35 mln. Una volta il Napoli con certi giocatori riusciva a fare plusvalenze, creando un portafogli di almeno 150 mln, che ora ha speso”.
Passando al Bologna, Fedele non risparmia stoccate al calcio italiano in generale. “Hanno uno dei più bravi ds in circolazione. C’è l’inversione nel calcio italiano, ora siamo il cimitero degli elefanti. Tranne ADL e pochi altri, il calcio è in mano ai fondi. Anche il Bologna ha cambiato traiettoria. Le squadre si fanno in base al business e non in base alle esigenze reali. Il calcio è schiavo delle televisioni”.
In sintesi, Fedele dipinge un quadro brutale di un sistema calcistico dove il business domina e le squadre come il Napoli rischiano di affondare per errori marchiani, lasciando i tifosi a rosicarsi le unghie.