Il Como spara in alto con 100 milioni: un colpo di follia o mossa geniale? #ComoFC #CalcioInvestimenti #SerieA
Il Como ha letteralmente sganciato una valanga di soldi, più di 100 milioni di euro, sul mercato, come se il denaro crescesse sugli alberi lari del lago. Questo investimento massiccio è stato sviscerato dal presidente della società, un manager indonesiano di 39 anni, in un’intervista a La Stampa. Senza tanti giri di parole, ha delineato piani ambiziosi che suonano un po’ come sogni ad occhi aperti in un mondo calcistico italiano spesso ingessato.
“Puntiamo a costruire una squadra competitiva non solo per quest’anno ma per il futuro. 100 milioni son tanti? Non se si guarda al lungo termine. Abbiamo acquistato molti giovani. L’idea è aprire un ciclo e intanto valorizzarli. Il nostro obiettivo è diventare una società redditizia e una destinazione per il turismo calcistico, ma per fare ciò dobbiamo creare una squadra eccitante che cresca con calma. E che sia anche in grado di autofinanziarsi.”
Dal punto di vista sportivo, le ambizioni non mancano, ma con un approccio che evita le pressioni immediate. Niente ossessioni folli per la Champions League, quanto piuttosto un processo che dovrebbe evolversi con calma, prendendosi in giro le altre squadre che corrono troppo. Prendere esempio da Atalanta e Bologna? Sembra una mossa furba, ma chissà se non finirà in un bidone di illusioni come tante altre storie italiane.
“Dal punto di vista sportivo puntiamo alla Champions League? Nessuna ossessione, vogliamo che sia un processo naturale. L’Atalanta e il Bologna sono un esempio: alla lunga ridurremo i nostri investimenti, facendo in modo che sia un progetto sostenibile. Stiamo cercando di portare un nuovo punto di vista al calcio italiano? Il primo a farlo è stato De Laurentiis con il Napoli. Non abbiamo una città così grande, quindi dobbiamo cercare una strada diversa. Qui il brand è il lago di Como e ci concentriamo su quello. Bisogna seguire i modelli di business di Napoli, Atalanta e Bologna. Il Cagliari sta iniziando a farlo. Chi sono le mie favorite in campionato? Napoli, Roma e Inter. In Italia avete tre campionati: le sei più forti, quelle di metà classifica e chi sta in fondo.”
Insomma, il Como gioca la carta del lago come un’attrazione turistica calcistica, cercando di non affogare in mezzo ai pesci grossi. Le favorite per il campionato? Quelle di sempre, con le solite gerarchie che dividono il pallone in caste: i top, i mediocri e i naufraghi. Un piano che potrebbe essere brillante o solo una bolla di sapone, ma nel calcio, come nella vita, i soldi parlano e il resto si vede sul campo.