Felipe Sodinha spara a zero sul calcio moderno e la gestione del Bari
Ex giocatore come Felipe Sodinha non ha peli sulla lingua quando si tratta di criticare il sistema calcistico attuale, difendendo però la doppia proprietà dietro il Bari con un misto di realismo e cinismo. In una chiacchierata, ha toccato temi spinosi come i favoritismi e la mancanza di meritocrazia, senza girarci intorno.
Sodinha ammette che la situazione possa infastidire qualcuno, ma la vede come un’opportunità: “Capisco che qualcuno si senta messo in secondo piano, ma avere dietro una società come il Napoli non è una brutta cosa. I prestiti fanno parte del sistema, certo, a volte i tifosi restano delusi, ma il calcio oggi è anche questo. Oggi non è più tutto meritocratico. Non sempre gioca chi è più bravo.”
Parlando della proprietà, l’ex calciatore la definisce solida e ambiziosa, nonostante le difficoltà: “Secondo me è una società seria, che vuole fare bene e che ha progetti importanti. Vedere il Bari in B mi fa male, ma credo abbiano la volontà di portarlo nella categoria che merita. E la Serie A è la casa giusta per il Bari, per lo stadio, la tifoseria, la storia. E io vedendo da quello che ha fatto durante questi anni qua, almeno ci ha provato. Poi non è mai facile portare una squadra in Serie A così veloce, però credo sia una società valida, una società importante, che ha dei progetti.”
Poi, arriva la stoccata al calcio odierno, con un tocco di disillusione che non lascia scampo: “Sul calcio di oggi? Purtroppo il calcio è brutto da vedere. Non c’è più amore, non c’è più passione per quello che facciamo. Dietro c’è una mafia, non è più chi è più bravo a giocare: si fanno favoritismi, contano le relazioni.” In un mondo dove i legami contano più del talento, Sodinha dipinge un quadro crudo, ma realistico, di un gioco che ha perso la sua innocenza.