Arrigo Sacchi non le manda a dire: il calcio italiano deve svegliarsi o rischiare di essere umiliato! #SerieA #CalcioItaliano #SacchiIntervista
Arrigo Sacchi, in una schietta intervista alla Gazzetta dello Sport, non ha peli sulla lingua quando si tratta della Serie A. L’ex maestro del calcio italiano critica apertamente il divario con le leghe estere, sottolineando come i tempi siano cambiati e i club debbano ascoltare chi riempie gli stadi.
“Il pubblico chiede spettacolo, sarebbe ora che i club stessero ad ascoltare le esigenze di chi paga il biglietto. Non è più come negli anni Settanta o negli anni Ottanta, quando la gente non sapeva che cosa succedeva all’estero. Adesso tutti vedono come si gioca in Inghilterra, in Spagna, in Germania, in Francia, e il calcio italiano deve mettersi sulla stessa lunghezza d’onda se non vuole rischiare di fare passi indietro.”
Sul Napoli, Sacchi evidenzia il lavoro di Antonio Conte per modernizzare la squadra, puntando su rinforzi per migliorare il gioco offensivo. Secondo l’ex tecnico, questa è la chiave per superare le difese avversarie e competere a livelli europei.
“Il Napoli? Antonio Conte conosce come si gioca in Europa. Sa che deve migliorare nell’uno-contro-uno. Sta cercando un altro esterno, si parla di Grealish. Vuole creare la superiorità numerica sulla fasce. È la strada giusta per scardinare le difese avversarie. E poi, con De Bruyne, ha alzato molto la qualità in mezzo al campo. Lucca sarà molto utile come ricambio di Lukaku sia in Italia che in Champions League.”
Per l’Inter, Sacchi non risparmia elogi ai talenti a disposizione e all’approccio del nuovo allenatore, enfatizzando la necessità di un gioco più dinamico e efficace per non restare indietro.
“L’Inter? Lookman, per quanto mostrato con la maglia dell’Atalanta, è un giocatore che spacca le partite. Bravo ad agire in contropiede e bravo anche nello stretto. E poi non dobbiamo dimenticare che Chivu ha a disposizione anche Lautaro, Marcus Thuram e Bonny appena arrivato dal Parma. Non so che cosa ne sarà del giovane Pio Esposito, ma se lo tengono fanno un affare: ha qualità. Adesso si tratta di dare a tutta la squadra un gioco moderno, piacevole e, allo stesso tempo, efficace. Chivu è già al lavoro.”
In sintesi, Sacchi invita il calcio italiano a un’immediata rivoluzione, o rischierà di essere surclassato dalle competizioni più vivaci d’Europa, perdendo il suo appeal globale.