I nuovi acquisti del Napoli incontrano i tifosi: chiacchiere sincere e confessioni da spogliatoio! #Napoli #SSCNapoli #Calcio
In un evento che ripete quanto accaduto a Dimaro-Folgarida, i tifosi del Napoli si riuniscono a Castel di Sangro per un incontro con alcuni dei loro beniamini. Alle 20 in Piazza del Plebiscito, sul palco salgono i nuovi acquisti Sam Beukema, Luca Marianucci, Lorenzo Lucca e il due volte campione d’Italia Amir Rrahmani, pronti a interagire con il pubblico in un’atmosfera un po’ informale, dove i giocatori si lasciano andare a confidenze che non sempre suonano politicamente corrette.
La serata inizia con un dj set alle 19.45, condotto da Daniele “Debibel” Bellini, che scalda l’ambiente prima dell’arrivo dei protagonisti. Alle 19.59, i quattro azzurri salgono sul palco, accolti da un’ovazione, specialmente per Rrahmani. Le domande iniziano subito, toccando temi quotidiani con un tocco di schiettezza che fa sorridere.
Quando interrogati su cosa facciano nel tempo libero, le risposte variano ma rivelano abitudini comuni. Marianucci ammette: “Guardo Netflix, mi allemo alla Play a Fifa e giochi di guerra. E mi alleno.” Rrahmani, con un po’ di realismo cinico, confessa: “E’ stato un anno duro ho dovuto sfruttare il tempo libero.” Beukema si unisce al coro: “Anche io adoro giocare alle Play.” Marianucci aggiunge con franchezza: “E’ un periodo stancancante, ne ho poco.” E sulla spesa del primo stipendio, Beukema è diretto: “Il mio primo stipendio? Ci comprai un gioco per la playstation!”, mentre Lucca è più sconsiderato: “Il mio primo stipendio? Dopo pochi giorni avevo già finito i soldi, avevo comprato di tutto.”
Le differenze con altri campionati emergono chiaramente. Beukema, con un velo di superiorità, sottolinea: “In Olanda giochiamo sempre con la palla, qui è un lavoro più fisico e tattico.” Questo confronto non manca di un briciolo di sarcasmo, come se il calcio italiano fosse un ring più grezzo.
Sulle persone più importanti della loro vita, i giocatori si aprano con emotività cruda. Lucca ringrazia: “Sono i miei genitori e mio fratello che mi hanno sostenuto dal primo momento, mi hanno fatto arrivare fin qua e mi hanno realizzare il mio sogno.” Rrahmani è conciso: “Famiglia e primo allenatore.” Beukema e Marianucci confermano: “Famiglia e compagni di squadra.” e “Famiglia e amici.”
Infine, riflettendo sui momenti memorabili, Rrahmani rivive i trionfi non senza tensione: “I miei due momenti che porto nel cuore dei due scudetti vinti a Napoli? Nel 2023 ricordo sicuramente quando eravamo in vantaggio di molti punti, però era la prima volta che stavamo per vincere uno scudetto: eravamo a +15 ed avevamo paura di perderlo! Per il secondo scudetto, sicuramente la partita contro il Parma è stato un dramma, poi con il Cagliari e la vittoria finale.” Lucca e Marianucci condividono le loro glorie personali: “Il gol più bello della mia carriera? Sicuramente mi ricordo uno contro il Bari, giocavo nel Palermo e segnai su punizione in Serie C. Poi lo scorso anno ne ho fatto uno bello contro l’Inter e contro il Monza. Guardo sempre i miei video, i miei errori e le cose che devo migliorare: è fondamentale.” E Marianucci conclude con un tocco di genuinità: “Il complimento più bello? Quando un compagno della tua età viene e ti dice di stimarti come persona, è una delle cose più belle da ricevere.” In un mondo di divi del pallone, queste chiacchierate ricordano che, sotto la superficie, sono solo umani con difetti e passioni.