Raspadori nel Mirino dell’Atletico: Un Addio che Potrebbe Bruciare, ma è Ora di Riflettere?
Amici azzurri, accendete i motori del cuore partenopeo, perché il calciomercato è tornato a bussare alla porta del Napoli con quella tipica miscela di eccitazione e apprensione. Stavolta, il protagonista è Giacomo Raspadori, l’attaccante che ha saputo infilarsi nei momenti chiave delle nostre glorie recenti, e che ora si trova al centro di un corteggiamento insistente dall’Atletico Madrid. Non è una novità: i Colchoneros, sempre alla ricerca di rinforzi affilati in attacco, avevano già puntato gli occhi su Ademola Lookman dell’Atalanta – un colpo che per ora è impantanato – e ora virano decisi su Raspadori. Secondo l’esperto di mercato Nicolò Schira, i colloqui tra il club spagnolo e gli agenti del giocatore sono già avviati, con un incontro lampo a Madrid proprio mercoledì scorso.
Immaginate la scena: un tavolo a Madrid, aria di grandi promesse, e l’Atletico che srotola un contratto fino al 2030 per il nostro Giacomo. Sì, avete letto bene: un impegno decennale, come se volessero blindarlo per un’era geologica. Ma qui entriamo nel vivo delle valutazioni, e da tifoso del Napoli – uno di quelli che ha gridato “Forza Azzurri” nei momenti più bui e esaltanti – non posso fare a meno di alzare un sopracciglio. Schira, sempre una fonte affidabile in queste faccende, ci dipinge un quadro vivido, ma io mi chiedo: è davvero il momento di lasciare andare un giocatore che, pur non essendo un titolare fisso, ha messo il suo zampino in quegli Scudetti che ci hanno fatto sognare? Ricordate le sue entrate decisive? Quelle folate di freschezza che hanno spesso ribaltato le partite. Perdere lui significherebbe aprire un vaso di Pandora sul mercato in entrata, e non è detto che sia una mossa astuta.
Dal punto di vista della dirigenza partenopea, la richiesta è chiara: 35 milioni di euro per trattare la cessione. Un prezzo che suona ragionevole, non lo nego, considerando l’età di Raspadori e il suo potenziale. Ma come giornalista che vive il calcio con passione e un po’ di sana ironia, mi permetto di criticare con rispetto: se chiediamo una cifra del genere, deve essere per reinvestire in modo intelligente, non per tappare buchi o soddisfare bilanci. Pensate a quando vendemmo Koulibaly o Higuain: operazioni dolorose, ma che ci hanno permesso di ricostruire. Qui, però, c’è il rischio di indebolirci ulteriormente in attacco, soprattutto se Osimhen continua a essere un’incognita. L’Atletico, con la sua fame di talenti, sta giocando a poker alto – prima Lookman, ora Raspadori – e mi fa sorridere pensare che sembrino un club di collezionisti: “Prendiamo questo, poi quell’altro, e magari ci infiliamo anche un italiano per cambiare aria”. Ironia a parte, è una strategia che funziona, ma noi del Napoli dobbiamo essere più furbi, non svendere l’anima per un’offerta allettante.
Personalmente, come un tifoso lucido e critico, vedo questa situazione come un’opportunità per una riflessione profonda. Raspadori è un prodotto del calcio italiano, un giocatore versatile che potrebbe ancora crescere con noi e diventare un pilastro. Se parte, che scenari si aprono? Potremmo puntare su un nuovo attaccante, magari un giovane da plasmare alla napoletana, o rischiare di affidarci a vecchie certezze che hanno già dato tutto? Confrontatelo con la gestione di altri club: l’Inter, per esempio, ha saputo valorizzare e trattenere talenti come Lautaro Martinez, rinforzandosi invece che svuotarsi. Noi, invece, rischiamo di cadere nello stesso tranello di sempre: vendere per necessità e poi rincorrere. E se il Napoli ha giocato male in certe partite l’anno scorso, parte del problema era proprio la mancanza di profondità in attacco. Non possiamo permetterci di perdere pezzi senza un piano B solido.
Insomma, azzurri, questa non è solo una notizia di mercato, è un test per la nostra passione. Io, da cronista che ha visto il Napoli volare e inciampare, vi dico: teniamo duro, ma con gli occhi aperti. Se Raspadori se va, che sia per 35 milioni ben spesi, non per un arrivederci malinconico. Forza Napoli, sempre e comunque – ma con un po’ di strategia in più, per favore! Vi terrò aggiornati, perché questa storia è appena iniziata. Che ne pensate voi, tifosi veri? Scrivetemi nei commenti: è il momento di discutere, non di lamentarsi.