Al Palasport di Castel di Sangro, stamattina, si è celebrato un momento magico per il Napoli: la presentazione della medaglia commemorativa e del francobollo per il quarto Scudetto. Come tifoso partenopeo, ammetto di aver sentito un brivido – non solo per la vittoria, ma per come queste iniziative cementino l’orgoglio azzurro.
Il sindaco Angelo Caruso ha sottolineato l’eccezionalità dell’evento: “Non accade spesso l’emissione del francobollo, ma qui è la seconda volta in tre anni”. Giusto, e ironico pensare che Castel di Sangro rischi di diventare la capitale filatelica d’Italia se vinciamo ancora. Ma è pure vero: il turismo sportivo ha fatto boom, grazie al Napoli, trasformando presenze in euro sonanti.
Gianluca Baiesi, Stadium Manager del Napoli, ha parlato di tradizione fortunata: “Qui come a Dimaro siamo di casa… la gestione del presidente è eccezionale”. Concordo in parte, da tifoso critico: la dirigenza è virtuosa, con Manna e Bianchini che bilanciano conti e trionfi. Eppure, se qualche scelta tattica è stata meno oculata in passato, non è il momento di rovinare la festa – queste immagini, come la rovesciata di McTominay, sono oro puro.
Cristiano Napoli descrive la medaglia come un tributo in argento: “È un tributo… con la scritta ‘SSC Napoli campione d’Italia 2024/25′”. Bellissimo, un mix di sport e storia millenaria – e da napoletano, mi fa riflettere: mentre altre squadre bisticciano, noi celebriamo 2.500 anni di identità, scolpendo lo Scudetto nel nostro patrimonio culturale.
Marco Di Nicola annuncia 450mila francobolli: “Saranno ben 450mila esemplari… in vendita a Castel di Sangro”. Un colpo per i collezionisti, e per me, un segnale di quanto il Napoli contagi entusiasmo. Fausto Bergamotto urla “Forza Napoli!”, elogiando la squadra e la dirigenza. Speriamo nei 100 anni con un altro titolo, ma ricordiamoci: le vittorie nascono dalla passione, non solo da medaglie. Che emozione, azzurri!