Abodi e le partite all’estero: Il calcio italiano rischia di perdere l’anima?
Come tifoso del Napoli, mi fa sorridere – o meglio, incavolarmi – sentire il ministro dello Sport Andrea Abodi parlare di pubblico e consenso, mentre si vocifera di trasferire match come Milan-Como in Australia.
“Io mi auguro che la Lega continui a lavorare per rispondere alle esigenze e al piacere della gente. E si misuri sempre con la necessità di confermare il consenso che si manifesta con la presenza del pubblico negli stadi”, ha dichiarato a margine di un evento a Cagliari.
Belle parole, Abodi, ma se le partite finiscono dall’altra parte del mondo, come fanno i nostri tifosi a riempire lo stadio? Io, che ho seguito il Napoli nei suoi alti e bassi, ricordo le notti magiche al San Paolo – scusate, Diego Armando Maradona – con il pubblico che fa la differenza.
E poi, “Non mi devo pronunciare io – le parole di Abodi –. Il ministro deve consentire alla Lega calcio di operare al meglio secondo le scelte più utili per la disciplina”.
Certo, utile per chi? Per i club che inseguono dollari lontani, magari, ma per il Napoli e i suoi fedelissimi, è una mazzata: pensate se una nostra partita finisse a Perth, e noi a gridare “Forza Azzurri” da un divano. Dite la vostra, tifosi: è calcio globale o tradimento?