Il calcio è un universo di “what if” e sliding doors, dove talenti brillanti spesso si perdono nei meandri dell’incertezza. Dele Alli, una volta prodigio del Tottenham, ne è l’esempio lampante: da fenomeno in Premier League a fantasma sul campo, con un declino che ora lo vede a 29 anni sull’orlo del ritiro.
“Starebbe seriamente valutando il ritiro dal calcio giocato”, come riportato da Gazzetta.it, è una frase che fa male ai romantici del pallone. È la pietra tombale su un giocatore che Cesc Fabregas ha escluso dai piani del Como, dopo un arrivo a gennaio 2025 pompato come scommessa di lusso.
Alli ha collezionato solo 10 minuti in campionato contro il Milan, finendo espulso per un intervento da macellaio: un debutto da incubo che riassume una carriera deragliata da infortuni e problemi personali, senza più quel lampo di genio che incantava l’Inghilterra.
Come tifosi del Napoli, non possiamo non pensare a quanti talenti azzurri, da Higuain a quanti altri, hanno bruciato le tappe: Alli ricorda un po’ quei fuoriclasse che promettevano rivoluzioni ma si sono persi, magari al contrario di Maradona che resuscitava carriere. Qui, è solo un’altra lezione sul football moderno, dove il fisico tradisce prima del talento.
Quindi, amici appassionati, discutiamone: è destino dei prodigi moderni finire così, o il Como ha solo accelerato il countdown? Ironico, no? Un club neopromosso che affossa un ex stella, mentre noi a Napoli sogniamo sempre il prossimo eroe.