Enrico Fedele smonta il calciomercato del Napoli: un voto schiacciato dalla mediocrità
Enrico Fedele, solito a non girare intorno alle cose, ha detto la sua sul calciomercato azzurro durante un intervento su Otto Channel, e le sue parole sono un ceffone per chi sperava in rivoluzioni. “Per rinforzare la squadra titolare do 5, do 8 per rinforzare la rosa”, ha tuonato l’ex dirigente, e non potevamo non annuire con un ghigno amaro. Insomma, un voto da sufficienza stiracchiata per il gruppo di base, ma almeno la panchina sembra più robusta – chissà se basterà per non affondare nelle notti di Champions.
Ma ecco il colpo di grazia: “Milinkovic-Savic vice di Meret o titolare? Peccato che non si possano unire le due cose, ma non si spendono 19 milioni per un giocatore che non faccia il titolare”. Fedele ha ragione, e fa male sentirlo: spendere una fortuna per un vice portiere suona come un affare da bar sport, tipo quei colpi estivi che ci lasciano con l’amaro in bocca, ricordandoci le follie di De Laurentiis. È lo stesso dualismo di Ospina-Meret, che ha funzionato a tratti ma spesso ha diviso lo spogliatoio – e ora rischiamo di ripeterlo, con un portiere che dovrebbe solo tappare buchi.
Prendiamola con ironia, tifosi: se “con questo dualismo siamo ad Ospina-Meret”, magari aspettiamo un contropiede vincente, come Fedele suggerisce con quel “discorso di calcio a 60-70 metri e quindi il giocatore che in un momento in cui la squadra viene pressata, con il calcio lungo può portare a un grande contropiede”. Bello in teoria, ma in pratica? Con Spalletti in bilico, sembra una scusa per mascherare acquisti tiepidi, tipo quelli della Juve che almeno osano sul mercato.
E voi, appassionati del Napoli, vi fidate di queste mosse o è ora di urlare? Confrontati con il passato, come gli acquisti folli di Higuain, e dimmi: preferiamo una rosa profonda o titolari da paura? Non è tempo di neutralità, è tempo di fischiare se serve – perché al San Paolo, l’amore per gli azzurri non si discute, si difende.