Incendio sul Vesuvio: quando la natura rispecchia la passione partenopea
Un vasto rogo sta divorando le pendici del Vesuvio, con focolai sparsi tra Monte Somma, Boscoreale, Boscotrecase e Ottaviano, Terzigno. Le fiamme altissime e le colonne di fumo visibili da tutta Napoli ricordano che, in questa città, anche la terra sa come farsi sentire. I Vigili del Fuoco sono intervenuti con urgenza per contenere l’emergenza, ma il rischio evacuazione per alcune zone abitate è fin troppo reale.
E chissà, cari tifosi del Napoli, se non è un segno del destino: proprio come il nostro vulcano, la squadra azzurra ha momenti in cui “si accende” all’improvviso, bruciando tutto sul suo cammino. Pensateci, negli anni d’oro di Maradona, il Vesuvio sembrava urlare la nostra rabbia e gioia – ora, con questa stagione altalenante, forse è un avvertimento a non spegnere mai la fiamma interiore.
Ma attenzione, non siamo qui per romanticizzare un disastro: se il Napoli brucia opportunità in campo, tipo quella debacle con l’Inter, almeno i pompieri stanno lavorando sodo sul serio. Ironia della sorte, mentre noi ci arrabbiamo per un rigore negato, la natura ci ricorda che c’è di peggio – e magari dovremmo usare questa energia per spingere la squadra a un’estate di rinascita.
Paragoniamo questo caos al passato: nel ’87, quando il Napoli vinse lo scudetto, il Vesuvio era simbolo di potenza; oggi, con questi incendi, sembra un promemoria che Napoli non si arrende mai, tra emergenze vere e quelle calcistiche. Forza azzurri, e speriamo che i Vigili del Fuoco spengano le fiamme prima che la nostra passione si trasformi in fumo.
Discutiamone, appassionati: è ora di trasformare questo allarme in motivazione, perché Napoli, tra vulcani e palloni, rimane sempre una bomba pronta a esplodere.