Conte Ringrazia gli Eroi dello Scudetto, ma il Napoli è in Fiamme?
Nella conferenza stampa di fine ritiro, Antonio Conte ha trasformato una semplice domanda su Raspadori e Simeone in un discorso carico di gratitudine e realismo brutale. Come tifosi del Napoli, ci piace sentire parole d’affetto, ma qui si sente odore di smantellamento.
“Prima di tutto voglio ringraziare i calciatori che sono andati via e che hanno contribuito allo Scudetto, tra questi pure Kvara, l’ho già fatto, nel suo percorso ha fatto 5 gol ed ha influito.” Conte non sbaglia: Kvara è stato una scintilla, ma ora che è volato via, ci lascia con un attacco che pare un’arancia spremuta. È un bel gesto ringraziare, però, amici partenopei, quante volte dobbiamo ricostruire da zero?
E su Raspadori e Simeone: “Chi è andato via ha chiesto di andare via per diversi motivi, questo sia chiaro.” Giusto, mica li abbiamo legati al palo, ma se tutti scappano per “opportunità” o “famiglia”, non è che il progetto Napoli sta diventando un autobus in partenza? Pensate al Milan degli anni ’90, che teneva i suoi campioni per dominare – noi invece liberiamo tutti, e finiamo con un club che baratta affetti per accordi economici.
Criticamente, questa politica aperta di Conte è coraggiosa, ma rischia di farci rimpiangere l’era di Sarri, quando il gruppo restava coeso. Non trattenere nessuno suona eroico, ma ai tifosi veri, brucia: stiamo vendendo l’anima per quadrare i conti di De Laurentiis?
Insomma, carissimi azzurri, alziamo il volume: è ora di discutere se questo addio continuo ci porterà gloria o solo nostalgia. Forza Napoli, ma svegliamoci prima che sia troppo tardi!