Conte e il sogno azzurro: Lang tra ambizioni e realtà del mercato
Nella conferenza stampa di fine ritiro, Antonio Conte ha acceso i riflettori su Noa Lang, il nuovo innesto olandese che sta faticando a integrarsi nel metodico sistema napoletano. Come tifosi del Napoli, non possiamo ignorare che questo acquisto è un banco di prova per le nostre ambizioni: sostituire un fenomeno come Kvara non è una passeggiata, e Conte lo sa bene.
“Oggi non possiamo fare un paragone Lang-Kvara, parliamo di uno venduto a 75mln, un altro preso a 25mln. Già economicamente parliamo di un dislivello enorme…”, ha tuonato il tecnico. Ha ragione, certo, ma fa male ammettere che mentre Juventus e Inter si comprano pezzi pronti, noi ci accontentiamo di potenziali campioni da forgiare – un po’ come quando De Laurentiis ci fece credere che Higuain fosse eterno, poi lo vendemmo per rifarci.
Il bilancio del mercato estivo? Conte lo dipinge come un successo di “ricostruzione”, con 13 arrivi e 7 partenze, inclusi colpi come Ngonge e Marin. Eppure, tra orgoglio e pragmatismo, sorge il dubbio: stiamo davvero completando la rosa o ci stiamo accontentando di tappabuchi? Rispetto al passato, dopo lo Scudetto di Spalletti, questo secondo step sembra più una maratona che una sprint.
“ci sono calciatori come Lang che viene dal calcio olandese, metodologia diversa totalmente, nuovo paese, ha bisogno di ambientarsi… bisogna avere pazienza. Altrimenti se non vuoi avere pazienza… il Psg ha preso Kvara 70mln, pronto, messo dentro…”, ha ribadito Conte con un velo di realismo. Pazienza un corno, cari partenopei: Lang ha qualità, ma se non ingrana presto, rischiamo di rivedere gli stessi alti e bassi che ci hanno fatti imbestialire negli anni bui.
Insomma, il progetto di Conte è ammirevole – competere con le big senza farci travolgere dai debiti – ma se non arriva un altro tassello, tipo Ndoye, potremmo pentircene a Natale. Forza Napoli, rompiamo le scatole a quei tre lì sopra, ma stavolta senza scuse.