“Stato di allerta, siamo a defcon4“: organizza “la battaglia” via WhatsApp, quando viene a sapere dell’imminente approdo a Napoli dei tifosi dell’Ajax attraverso un ultras del Feyenoord (tifoseria gemellata con quella azzurra), e utilizza terminologia da guerra, la stessa che viene adoperata dalle forze armate degli Stati Uniti d’America: emerge dai messaggi in chat inviati da Gennaro Grosso, leader del gruppo ultrà “Masseria”, arrestato dalla Digos di Napoli al termine di indagini coordinate dalla Procura partenopea.
Gli inquirenti gli contestano, tra l’altro, il reato di associazione a delinquere. La conversazione è contenuta nell’ordinanza con la quale il gip di Napoli Federica Colucci ha disposto il carcere per Grosso e anche per Carmine Della Cerra, oltre che i domiciliari per Carmine Crispo, Giuseppe Di Stasio, Fabio Mascioletti e Luigi Piacentile, tutti facenti parte della frangia “estrema” della tifoseria del Napoli denominata “Gruppo Masseria”.
In chat terminologia da guerra tra ultras Napoli e Ajax
I fatti contestati riguardano gli scontri tra ultrà avvenuti a Napoli in occasione della partita di Champions League tra Napoli e Ajax allo stadio Maradona, tra il 10 e l’11 ottobre scorsi. “Defcon” è l’acronimo di “defence readiness condition” (condizione di prontezza difensiva) e il livello 4, usato da Grosso, indica la necessità di organizzarsi in vista dell’arrivo dei “rivali” olandesi.
Dalla conversazione emerge la volontà di bastonare gli olandesi in giro per Napoli anche per rispettare i legami sussistenti con i tifosi del Feyenoord. E’ Grosso a dettare la linea operativa e l’obiettivo da perseguire è quello di non fare in modo che si possano unire, per poi bastonarli e mandarli all’ospedale essendo in superiorità numerica.