A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gianpaolo Calvarese, ex arbitro e moviolista Prime Video, che ha analizzato la situazione della rete annullata a Simeone a metà primo tempo della sfida tra Napoli e Frosinone, poi persa dagli azzurri.
“Okoli facendo una giocata volontaria in maniera deliberata, inizia un’altra azione. Da protocollo, il VAR non sarebbe potuto intervenire. Sul protocollo non possiamo sbagliare, possiamo farlo su qualcosa di soggettivo, ma sul protocollo no. In quella sala Var ci sono stato e attaccavo le pagine sopra i monitor perché la tensione gioca brutti scherzi. Le procedure erano “cosa fai vedere all’arbitro”. Ieri sera devi far vedere tutta l’azione fino ad Okoli. Abisso a quel punto avrebbe potuto dire “ma qui nasce un’altra azione, non lo annulliamo”.”.
“Qui c’è un errore, purtroppo gli errori accadono. Penso che l’AIA sappia che questo sia un errore. Il Var Di Martino stava facendo bene. Qui le procedure e il protocollo devono essere sempre rispettate. Un errore può essere fatto da un arbitro, fatto da due arbitri diventa più grave. Se Abisso avesse visto tutta l’azione probabilmente non avrebbe sbagliato”.
Calvarese conferma: “VAR e Abisso hanno sbagliato”
“Var imperfetto? Tutto quello che è tecnologia è infallibile.
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“L’ultima parola spetta sempre all’arbitro di campo che se ha valutato così in campo o avesse avuto qualche dubbio avrebbe dovuto chiedere al Var di vedere tutta l’azione. Sul fatto che sia la stessa azione d’attacco, non c’è più azione d’attacco, perché Okoli fa un errore tecnico col retro passaggio”.
“Abisso avrebbe dovuto rivedere l’azione del Napoli sul gol o chiederlo. Rivedendo, chiedendo, stimolando, sarebbe dovuto sorgere un dubbio. Il primo errore è dal campo perché avrebbero dovuti dirgli che Okoli interviene. Al Var avrebbero dovuto mostrare ad Abisso tutta l’azione. Purtroppo è possibile perché gli errori si compiono”.
“Prima di fare il Var, gli ultimi 5/10 minuti mi rivedevo tutte le procedure, perché con la tensione non puoi andare a rivedere i tuoi appunti. Io credo nel lavoro che mi ha aiutato tanto. Ho sbagliato tanto, ma se non avessi lavorato così tanto non sarei arrivato a fare quelle gare e forse avrei sbagliato anche di più”.