“I centimetri non hanno nessun senso, a 40 metri dalla porta dove ormai vengono fischiati i fuorigioco. E poi: siamo sicuri che la partenza della palla sia perfetta e abbia una tolleranza di centimetri? Ci vuole una grandissima tecnologia, ma è così visto che su alcuni campi a volte manca anche il Var?”.
Pierpaolo Casarin, a Radio anch’io sport su Radio 1, commenta così il gol annullato al Napoli contro l’Atalanta per un fuorigioco minimo di Rrahmani.
“Il fuorigioco non si misura in centimetri – dice Casarin – ma per il fatto che giochi alle spalle. E’ l’unica regola etica del calcio, impedisce a uno di giocare alle spalle dell’avversario senza averlo superato, di trarre vantaggio da una furbata.
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Per Casarin è in atto una rivoluzione arbitrale nel calcio, lenta ma inevitabile: “I guardalinee a cosa servono, se non devono più individuare il fuorigioco? A controllare se la palla esce dal campo? Lì basta una telecamera. Me lo dicono quelli che decidono il calcio: non è domani mattina, ma l’arbitro di calcio come quello di tennis. Sopra una scaletta, con un po’ di monitor per raccogliere quello che la tecnologia gli suggerisce”.

