Nel suo editoriale per Repubblica, il giornalista Antonio Corbo ha commentato la prova del Napoli contro l’Inter in finale di Supercoppa Italiana, criticando in primis l’arbitraggio emotivo e insicuro del fischietto Antonio Rapuano, e tornando quindi sulla prestazione della squadra.
“Si può andare anche in capo al mondo, ma sfide di forti tensioni e prestigio nazionale rischiano pur sempre di essere condizionate da arbitri emotivi, insicuri, inutilmente autoritari. Il vigile urbano di Rimini, Antonio Rapuano, non il migliore né il più idoneo né il più esperto arbitro per una Supercoppa, all’improvviso cambia livello di severità nella sua direzione”.        Lukaku in tribuna per Napoli-Como: il belga si fissa un obiettivo, ma noi laziali ridiamo sotto i baffi!
                            
                        
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“Teme forse di essere dominato dalle asperità di un’Inter a disagio e di un Napoli che prende quota. Mazzarri può manifestare solo la sua ira lasciando il campo in anticipo, ma da Riyadh dove il calcio italiano esporta le sue crepe di giustizia escono più forti il Napoli ed il suo allenatore”.
“Spalletti in tribuna a Riyadh vede svanire possesso palla, costruzione dal basso, giro palla, pressing alto. I tratti decisivi dello scudetto 2023. Il Napoli l’ha vinto in quel modo ma lo rappresenta nella Supercoppa al contrario. Così e solo così poteva essere corretta una difesa incapace di sopravvivere all’addio di Kim, così sapeva meglio ripararla Mazzarri dopo qualche esitazione”.


