A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Fabrizio Ferrari, agente di Oyono e Coulibaly: “Oyono? C’era già stato Réveiller a Napoli che giocava sia a sinistra che a destra. Il fatto che Oyono sia così duttile è cosa positiva, sta facendo bene alla prima stagione in serie A può ancora dire la sua”.
“Il Frosinone non può spendere i soldi di una big, ma guardare a tutti i mercati credo debba essere un obiettivo di tutte le squadre in sede di mercato. Non credo che non lo facciano, ma manca il coraggio perché poi puoi prenderlo un giovane, ma devi farlo giocare. La fiducia che ti da un allenatore che ti permette anche di giocare male una partita può fare la differenza, è impagabile, ed è quello che ti fa crescere”.
“Oyono si è fatto un po’ male alla caviglia, non so se sarà recuperabile per domani. Oggi farà una visita per capire bene l’entità dell’infortunio, ma è in dubbio per la gara di domani col Napoli. Mamadou Coulibaly? E’ stato più volte nella lista dei pre convocati, ma il Senegal ha tanti centrocampisti. Sta facendo una stagione straordinaria a Palermo”.
Agente Coulibaly: “Alter ego di Anguissa, perfetto per il Napoli”
“Coulibaly al Napoli? Se la richiesta è avere un giocatore dalle qualità di Anguissa, Mamadou è il suo alter ego. Ha la fisicità e la corsa di Anguissa che ha più esperienza e quindi ha un budget maggiore. Oyono ha dimostrato di poterci stare in contesti di alto livello per serietà e per impegno profuso in allenamenti e nelle partite”.
“Non credo che il Frosinone lo regali, ma credo che a gennaio o a giugno meriti una chance in un club importante. Il campionato è lunghissimo, non è già deciso che vincerà l’Inter. Molto dipenderà anche dalla Champions perché se passa il turno, gli impegni diventano tanti, la concentrazione un po’ la perdi, al pari della fisicità. E’ chiaro che ad oggi l’Inter è la favorita ed ha una rosa importantissima, ma nulla è detto”.
“Mazzarri ha portato uno shock e il Napoli si sta ritrovando. E’ chiaro che la squadra non può essere sempre al livello dello scorso anno, ma quello che stiamo vendendo somiglia molto al Napoli dello scorso anno. Aver preso Garcia significava andare sul sicuro perché parliamo di un allenatore che conosce la serie A, conosceva la lingua e aveva allenato alla Roma, non una squadretta. Nel calcio però ci sono alchimie che sono cose incontrollabili e inspiegabili”.