Un giorno, era il 2012, Antonio Juliano confessò di aver “combinato” una partita con la complicità di Gianni Rivera: Napoli-Milan del 7 maggio 1978, ultima di campionato. Lo raccontò a un convegno, “Il calcio tra le regole”, organizzato dall’associazione Azzurra Lex, davanti al presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi, al capo della Procura federale Stefano Palazzi, a decine di avvocati e magistrati.
Lo storico giocatore del Napoli, morto oggi a 80 anni, rivelò come si “aggiustavano” le partite negli anni 60 e 70. Un “pareggino” quasi annunciato, quello tra i partenopei e i rossoneri: grazie a quel risultato, entrambe le compagini andarono in Coppa Uefa. Questo il resoconto di allora del Corriere del Mezzogiorno ripreso dal Napolista.
Rivera al telefono disse di non ricordare l’episodio specifico: “Però capitava che si parlava tra di noi prima di una gara, poi però ognuno giocava la propria partita”. “Nella stagione 77-78, all’ultima giornata – raccontò Juliano – affrontammo i rossoneri al San Paolo. Con un pareggio, ci saremmo qualificati entrambi per la Coppa Uefa”.
“Per questo incontrai Rivera e Albertosi, prima del match. Decidemmo per il pareggio e, dopo aver spiegato tutto ai miei compagni, facemmo finire la partita 1-1. A un certo punto perdevamo (rete di Bigon al 74′) e gli altri mi dicevano: ‘Ma come? Ci hai detto che avremmo pareggiato…’.”
“Allora io andai da Albertosi e gli ricordai che avevamo fatto un patto e che non capivo perché non lo stessero rispettando. E lui replicò: ‘Capitano, ma che devo fare se io mi sposto a destra e i tuoi mi tirano la palla addosso?’. Angolo al 90′, Vinazzani che è uno che di gol di testa in carriera non ne ha mai fatti, va in mischia e firma il pareggio. E tutti eravamo felici: più di tutti i tifosi”.