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Mancini: “Napoli molto fragile. Mazzarri deve toccare le corde emotive dei giocatori”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Riccardo Mancini, giornalista Dazn. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Quattro gol sono pesanti per gli azzurri… “Sono pesanti anche perché arrivano in un momento in cui il Napoli avrebbe bisogno di positività. Penso sia una squadra moto fragile e, chiaramente, prendere quattro gol in casa non aiuta. Difficilmente ricordo un Napoli che prende quattro gol in casa, Milan a parte. È un Napoli nettamente in difficoltà, nonostante i buoni risultati arrivati con un pizzico di sofferenza. Diciamo che il Frosinone ha dimostrato di essere più squadra. Si sono create diverse occasioni da gol, ma non c’è stato un lavoro di squadra tra i partenopei”.

Possono essere state scelte azzardate quelle di Mazzarri? “Si, però credo che Walter, in questo momento, debba fare di necessità virtù. Ha ereditato una squadra in corsa, non consce le dinamiche, anche atletiche. Non è la sua squadra. Fare un turnover può essere comprensibile. Inoltre, è con l’ingresso dei titolari che il Napoli sembra essere andato a picco”.

Come si reagirà, adesso? Quali saranno i tasti che dovrà toccare Mazzarri? “Da quando è arrivato, Mazzarri ha fatto un gran bel lavoro. Ci sono state risposte, i primi risultati sono stati positivi. Penso che debba toccare delle corde emotive, ricordando a questi ragazzi il campionato straordinario dello scorso anno. Questi giocatori sanno scendere in campo in una certa maniera e bisognerà ripartire da lì, anche se non si vive di ricordi. È una squadra che sa fare un certo tipo di calcio. C’è ovviamente da fare un’analisi su quelli che sono stati i nuovi acquisti. Molti di loro, se non tutti, non stanno riuscendo a fare la differenza. Ci sono una serie di valutazioni, quindi, ed il lavoro di Mazzari non è semplicissimo da questo punto di vista”.

Crede che la squadra viva anche un certo appagamento dopo lo scudetto vinto lo scorso anno? “Non penso proprio. Vincere uno scudetto dopo tanti anni, in quelle modalità, ti dà tantissimo e può riempirti, ma non può farti sentire sazio. Più che altro, in certe stagioni succede che le cose non vadano al meglio. In un campionato ci sono mille variabili. C’è l’ambiente, le partite che non sempre vanno come si crede, le avversarie che si sono rinforzate. Non discuterei la squadra dal punto di vista tecnico”.

Che impressione le ha fatto Lindstrom? “Sinceramente, mi sembra vada un po’ a sprazzi. Non ha avuto continuità e questo sicuramente influisce sulle prestazioni del calciatore. Meno giochi e meno tempo hai per incidere. Riuscire ad essere decisivi in pochissimo tempo non è facile, a maggior ragione in una squadra completamente rivoluzionata. Emergere nelle difficoltà è difficile. Ci vorrà tempo per vedere il talento del danese”.

Che gara si aspetta a Roma? “Mi aspetto una gara aggressiva da parte del Napoli. È il momento di dimostrare di avere una emotività forte, soprattutto fuori casa. La Roma è una squadra che in casa sa esprimere un calcio che può dar fastidio al Napoli. Mi aspetto che la squadra di Mazzarri provi a fare la partita sin dall’inizio. Non sarà un match apertissimo, per i pensieri delle due squadre ed i momenti che esse vivono”.

Crede che la chiave della vittoria del Frosinone sia stata anche la possibilità di giocare in modo spensierato? “Assolutamente. Ieri abbiamo visto quanto un Napoli che, prima di ogni giocata, ci pensava più di una volta. Il Frosinone, invece, è in un ottimo periodo. Non dimentichiamo che i calciatori sono uomini, non macchine. Ogni singolo giocatore del Napoli viene condizionato da quello che è il momento attuale. La differenza, dunque, è stata netta anche da questo punto di vista. Oltre a ciò, anche la sfortuna gioca un ruolo importante”.

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