Durante l’episodio di “1 Football Club”, il programma radiofonico condotto da Luca Cerchione su 1 Station Radio, ha preso la parola Michele Padovano, ex calciatore che ha militato, tra le altre squadre, con le maglie di Napoli, Genoa e Juventus. Ecco un estratto dell’intervista.
“Per quanto riguarda Napoli-Genoa, spero di vedere un Napoli che riprenda il gioco accattivante della scorsa stagione. Quest’anno, gli azzurri hanno subito una sorta di involuzione senza precedenti nella mia memoria. Mi auguro che possano risollevarsi per il bene dei tifosi. Una vittoria in Champions contro il Barcellona potrebbe essere un trampolino di lancio utile a questo scopo.”
“La Champions League non dovrebbe essere considerata un discorso chiuso a priori. È una competizione capace di trasmettere entusiasmo, e dato che la squadra è sostanzialmente la stessa dell’anno scorso, non vedo motivo per cui non possa riproporre la stessa qualità di gioco. La sfida contro il Barcellona potrebbe essere l’occasione giusta per ritornare a esibirsi ad alti livelli.”
“Riguardo a Osimhen, è importante sottolineare che tutti gli attaccanti, se non supportati dalla squadra, possono trovarsi in difficoltà.
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“Sulle sostituzioni di Osimhen, credo che sia un problema che coinvolge l’intera squadra. La stagione attuale ha avuto le sue sfide, ma sono fiducioso che il presidente, assumendosi le proprie responsabilità, rimedierà e porrà le basi per un brillante futuro nella prossima stagione.”
“Affrontare il Genoa sarà una sfida impegnativa. Hanno dimostrato di giocare bene e possiedono ottime individualità. Il Napoli dovrà essere al massimo della forma, anche se è chiaro che, in termini di qualità, gli azzurri sono favoriti. L’approccio alla partita sarà fondamentale per ottenere un risultato positivo.”
“Quanto a Vlahovic come erede di Osimhen, non posso fare valutazioni sulle decisioni della società. Resto convinto che gli attaccanti si esprimano al meglio quando la squadra nel suo complesso funziona bene. Pensate all’Inter, dove la memoria di gioco è forte e Thuram e Lautaro ne traggono beneficio. Quando invece ci sono problemi collettivi, tutti i singoli giocatori ne risentono.”