Meret: 6,5. Nel primo tempo tra i migliori in campo, nel secondo controlla e porta a casa la porta inviolata senza sussulti. Importante e non semplice la parata su Horta al 25′. Attento nel finale di primo tempo su Bruma e nella ripresa.
Di Lorenzo: 7. Prezioso sulla fascia destra, con queste squadre non irresistibili esprime al meglio il suo potenziale offensivo. Bella l’imbucata in profondità per Politano che poi trova, con un po’ di fortuna, la rete che sblocca il match.
Rrahmani: 6. Finché il risultato è in bilico, nella prima mezz’ora, il Braga riesce a farsi vedere con pericolosità e lui in difesa dà la sensazione di concedere ancora qualcosa di troppo. Bene invece nella ripresa, la partita viene gestita con tranquillità.
Juan Jesus: 6,5. Primo tempo su ottimi livelli, anticipi con i tempi giusti soprattutto nei momenti importanti della gara quando c’era da fare maggiore attenzione. Esce per un problema al fianco, da valutare (dal 72′ Ostigard: sv).
Natan: 7. Si era fatto vedere forse poco contro la Juve, rimedia questa sera: grande personalità e belle discese sulla fascia sinistra. L’assist per Osimhen è il simbolo della buona partita fatta in avanti. Non sbaglia difensivamente.
Anguissa: 6. Gara tranquilla, con pochi compiti difficili e tanta amministrazione a centrocampo. Avrebbe l’occasione di calare il tris, spara addosso a Matheus da due passi: peccato.
Lobotka: 6,5. Tanto movimento senza palla e qualche corsa all’indietro per ripiegare nelle fasi iniziali. Dopo i due gol tutto diventa più tranquillo e anche lui trova una maggiore fluidità di gioco (dal 69′ Gaetano: sv).
Zielinski: 6. Tocca pochi palloni, gioca una partita al piccolo trotto e non proprio di altissima intensità. Avrebbe anche lui l’occasione di segnare, due minuti prima del raddoppio di Osimhen, ma calcia centrale e Matheus para (dal 60′ Cajuste: sv).
Politano: 7. In una delle stagioni migliori della sua carriera, ogni pallone che tocca arrivano pericoli dalle sue parti. L’autogol dell’1-0 nasce da lui, a inizio ripresa impegna Matheus ad un paio di parate non semplici con conclusioni dalla distanza (dal 60′ Elmas: sv).
Osimhen: 7. Festeggia nel migliore dei modi il Pallone d’oro africano, scacciando al contempo via le polemiche: gol (anche fortunoso) tra tacco e piede, ma il pallone entra ed è la cosa che conta di più. Avanti così (dal 69′ Raspadori: sv).
Kvaratskhelia: 6. Tenta spesso la giocata nel primo tempo, è anche abile a riuscire in un paio di dribbling ma manca sempre quella parte finale, quella che dovrebbe portare al gol. Deve restare sereno.