A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Tommaso Romito. L’ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Salernitana ha fatto il punto sul momento dei due club, soprattutto dei partenopei, in vista del derby.
Nel 2024, il ritiro è anacronistico o ancora attuale? “Deve essere visto sempre come un modo per cercare di risolvere i problemi, non certo come un divertimento. Deve essere una misura utile per ritornare a quegli equilibri che si sono persi, per guardarsi negli occhi. Può creare spirito di gruppo e alchimia e, per questo, non ci si può chiudere in camera e pensare ai cavoli propri”.
“Quando ho vissuto questi momenti negativi, in ritiro si poteva ritrovare serenità e armonia. Se, invece, il ritiro viene visto esclusivamente come una punizione, allora non servirà a nulla. Nel Napoli ci sono tante cose extracampo che non favoriscono la giusta serenità. Troppi chiacchiericci degli agenti quando, invece, le cose dello spogliatoio dovrebbero rimanere nello spogliatoio. Quanto al caso del procuratore di Kvaratskhelia, la recente vicenda rischia di creare delle frizioni tra lo stesso Kvara e Osimhen”.
È un malumore che, però, nasce anche dalla gestione societaria? “Sono equilibri che, nonostante tutto, devono rimanere all’interno dello spogliatoio. Andare a spiattellare pubblicamente rischia soltanto di creare dei malumori. Kvarastkhelia quest’anno sta zoppicando e, quindi, con quale forza puoi chiedere un aumento? Oggi, il bene del Napoli è soltanto la vittoria, ma la squadra, purtroppo, sta zoppicando”.
Romito: “Con quale forza Kvara chiede un aumento?”
Il Napoli paga anche una guida tecnica che non sia di livello? “I giocatori, tranne Kim, sono gli stessi dello scorso anno. Cosa è cambiato? La gestione dello spogliatoio, la gestione tecnico-tattica. Rispetto allo scorso anno, i calciatori non si sentono più degli sconosciuti. Tutti hanno alzato la testa e si sentono in diritto di pretendere determinate cose dall’allenatore. Si sono sballati gli equilibri, ecco. La cosa fondamentale è ritrovare l’equilibrio di spogliatoio”.
Una vittoria in Supercoppa potrebbe consentire di ritrovare questo equilibrio? “La positività, l’umore, può salire soltanto con la vittoria. Il buon calcio, che però non porta al successo, non garantisce positività. Se Mazzarri avesse portato a casa qualche vittoria in più, nelle gare iniziali, forse oggi l’umore sarebbe diverso”.