A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sandro Sabatini, giornalista Mediaset. Di seguito, un estratto dell’intervista: tema centrale è la sfida di questa sera tra il Napoli e la Juventus, fischio d’inizio alle 20.45.
Che gara si aspetta questa sera? “Bella domanda… Credo sia una gara difficile da decifrare. La Juventus è abbastanza facile da fotografare, come momento, come condizione dei giocatori. Il Napoli, invece, no. Contro l’Atalanta c’è stata una grande speranza, confermata a Madrid e solo nel primo tempo contro l’Inter. Non so quale Napoli si vedrà questa sera, a Torino. La vera incognita, dunque, credo sia la squadra di Mazzarri”.
Il Napoli meritava di più contro i nerazzurri? “Meritava di più. Nel primo tempo c’è stata una bellissima parata di Sommer, la traversa di Politano. Le occasioni ci sono state. Poi, il risultato ha offuscato un po’ tutto, le occasioni e la prestazione degli azzurri così come le decisioni del direttore di gara. Tuttavia, non so quanto il Napoli risentirà di una socnfitta per tre a zero”.
Una sfida, quella tra Napoli e Juventus, che tende più a guardare al passato che al presente. “Napoli e Juventus hanno avuto tempi migliori. Duelli che sono durati per due o tre anni, senza le milanesi. Adesso ci si ritrova ad affrontare una concorrenza molto più vivace.
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Sarà anche una sfida tra Osimhen e Vlahovic? “E’ un duello che non esiste ormai da un anno. Osimhen ha preso il largo. È stato un duello soltanto l’anno precedente, con il dibattito su chi fosse il più forte. Da diciotto mesi a questa parte, però, il confronto non ha motivo di esistere. Il serbo è incapace di trovare continuità in fase realizzativa. Dovrà ritrovare fiducia, la stessa che ha acquisito Osimhen negli ultimi mesi. Vedremo se, questa sera, il nigeriano avrà raggiunto la condizione ideale”.
Juventus-Napoli è anche Chiesa contro Kvara… “Sono giocatori molto simili. Entrambi giocano sulla fascia sinistra. Chiesa giocherebbe lì anche se fosse impiegato nel 4-3-3, così come Kvara nel 3-5-2. I giocatori tendono sempre a posizionarsi nella zona di campo dove si sentono maggiormente a proprio agio. Hanno molte caratteristiche in comune anche dal punto di vista psicologico. Sono due giocatori che non fanno della continuità il proprio pezzo forte. Non fanno mai una partita uguale all’altra”.