A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Nella conferenza stampa appena conclusa, c’è stato qualche momento che si potrebbe dire di tensione. Crede che Mazzarri si senta troppo criticato in questo periodo? “Mazzarri va fatto lavorare in santa pace. Naturalmente, non gli si possono chiedere miracoli, è un lavoro complicato. Una squadra che in cinque mesi ha perso quasi tutte le certezze. Con tutte le difficoltà che ha, Walter ha bisogno di tempo per poter dare il meglio di sé al Napoli. In una situazione del genere, i risultati possono accelerare determinati processi, ma le complicazioni non giocano a favore dell’allenatore toscano. Mazzarri, dunque, non può essere oggetto di critiche superflue. È ancora presto per i bilanci”.
Viste le diverse assenze tra glia azzurri, a che punto siamo con il mercato del Napoli? “Sapete meglio di me che le tempistiche di intervento del Napoli, sul mercato, non sono mai state veloci. Chiudere le trattative e, soprattutto, mettere a punto la parte burocratica, richiede tempo. Sono giorni cruciali. Sappiamo che gli obiettivi dichiarati Sono Dragusin, Samardzic ed un altro centrocampista di quantità, che dovrebbe essere Soumarè. Quest’ultimo, nonostante non sia un profilo di primo piano, potrebbe completare la rosa anche dal punto di vista numerico”
Ritiene corretta la valutazione che il Napoli fa di Dragusin (20 milioni più il cartellino di Ostigard e Zanoli)? “E’ il mercato che, quando arrivi a dover correggere, impone le scelte. Probabilmente, il Napoli, in estate, avrebbe potuto fare scelte diverse spendendo di meno. Forse, prendere Kilman, giudicato eccessivamente oneroso, avrebbe potuto, ad oggi, favorire le finanze del club. Andare a correggere nel mercato invernale non può che imporre determinati costi”.
Come è possibile che il Napoli non abbia voluto vedere la situazione degli ‘scontenti’ in estate, intervenendo soltanto nei mesi successivi? “E’ una questione lunga. Sono dell’idea che gli errori fatti in estate siano ormai certificati ed ammessi dal presidente. Più volte ho detto che, in una situazione chiara come quella dello scorso anno, il Napoli aveva cucito lo scudetto sulle maglie già a febbraio. Per questo, c’era da affrontare il tema rinnovi già a stagione in corso, così come la questione allenatore ed il mercato. Non bisognava aspettare, ma fare degli investimenti ed intervenire sulle questioni aperte prima ancora di arrivare al momento della festa. È stato un errore strategico che ha comporto ulteriori errori successivi”.