Non basta il furore agonistico come giustificazione. Quello che ‘prese’, tra gli altri, Zinedine Zidane quando si scagliò contro Marco Materazzi nella finale mondiale Italia-Francia del 2006.
Testata a gioco fermo durante partita di calcio, condannato
Prendere a testate l’avversario su un campo di calcio è reato di lesioni personali quando, tra le altre cose e come emerso nel caso analizzato prima da un giudice di pace di Macerata e poi dalla Cassazione, il ‘fattaccio’ sia avvenuto “senza che vi sia stato alcuno scontro verbale o litigio con l’imputato nel corso del gioco”.
Sul campo, si legge nella sentenza dei giorni scorsi diffusa dallo studio Cataldi, a gioco fermo un calciatore aveva colpito un avversario con una capocciata di tale violenza da averlo fatto…