Mirko Valdifiori, ex Napoli e calciatore Vis Pesaro, è intervenuto a Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello: “A Pesaro sto vivendo una fase positiva, mi diverto e finché sento di contribuire nell’ambiente dello spogliatoio, continuerò a giocare. Credo che Calzona sia la persona giusta per riportare quelle caratteristiche di gioco che sembravano smarrite”.
“Ha avuto l’opportunità di apprendere da due maestri del calibro di Sarri e Spalletti, noti per le loro squadre che esprimevano un calcio di qualità attraverso palleggi, fraseggi e verticalizzazioni. Calzona si trova ora in una piazza prestigiosa come Napoli, in un momento cruciale in cui è fondamentale ritrovare la solidità che ha portato a grandi risultati”.
“Il campo dirà la sua, ma Calzona parte con un vantaggio in termini di idee di gioco, in quanto i giocatori credono nel suo approccio calcistico. La squadra è stata costruita per questo tipo di gioco, e Calzona avrà a disposizione giocatori di altissimo livello che possono valorizzare le sue idee di gioco”.
“Domani c’è una partita importante contro il Barcellona, e il Maradona sarà un tripudio di emozioni; se il Napoli ritrova libertà di pensiero, può concludere bene la stagione. Cambiare quattro gestioni come calciatore non è semplice, ma a Napoli ci sono giocatori con un’intelligenza calcistica elevata. Calzona è un allenatore grintoso, un aspetto che ho sempre notato quando ricopriva il ruolo di vice allenatore”.
“Come vice, a volte, devi fungere anche da mediatore. Avevamo Maurizio Sarri, con cui era possibile dialogare, seppur a tratti burbero per la sua forte volontà di ottenere risultati. In certe occasioni, Calzona cercava di mantenere un clima disteso. Ha una forte fede nel lavoro e ha sempre trasmesso un senso di equilibrio. Ha fatto molta gavetta, è molto umile, e non credo che questa caratteristica sia cambiata. Immagino che arriverà con rispetto, cercando di trasmettere le sue idee e sapendo di avere a che fare con un gruppo intelligente desideroso di riscatto”.
“Il ritorno di Osimhen avrà un impatto significativo. È un giocatore fondamentale, un attaccante capace di fare reparto da solo, attaccare la profondità e trascinare la squadra. Riguardo a Lobotka o Jorginho, non posso ignorare la carriera incredibile di Jorginho, sia a livello di club che in Nazionale. Scelgo Jorginho. Tuttavia, Lobotka sta svolgendo una stagione eccellente”.
“Quanto alla considerazione da parte di Sarri, è un allenatore che, quando trova un gruppo di giocatori e uno stile di gioco che funzionano, tende a non cambiare facilmente. Oggi ruota molto di più rispetto al passato. Quando sono arrivato, cambiare il Napoli non era un compito facile. Lui ha avuto dei confronti con giocatori chiave come Insigne, Callejon e Higuain, che si trovavano bene con un altro modulo e ne hanno tratto beneficio”.
“Cosa mi manca di più di Napoli? Mia figlia conserva bei ricordi della città, essendo stata lì per 5 giorni con i nonni. Io sono tornato due mesi fa per la presentazione del libro di Mario Giuffredi. Non ho rimpianti sul passato; forse avrei voluto giocare di più, ma sono comunque grato per l’opportunità che ho avuto di far parte di quella realtà.”