Gian Piero Ventura, allenatore, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC per parlare del momento del Napoli: “A volte si tende a considerare il calcio come un insieme di figurine, ma in realtà è composto da giocatori con diverse personalità, caratteri e qualità uniche. La situazione attuale del Napoli è chiara, poiché è impensabile che la squadra campione d’Italia, con 20 punti di vantaggio sulla seconda, possa perdere la sua identità e ritrovarsi a 30 punti dalla vetta”.
“La domanda che sorge spontanea è: perché è successo? Cambiare allenatori sembra inutile, poiché recuperare i giocatori non è un compito facile, come evidenziato dalla partita di ieri che rappresenta un esempio emblematico. Il Napoli ha perso la sua identità, con Kvara diventato anonimo e Lobotka che gira palla senza il coraggio di effettuare un passaggio incisivo”.
“Tutto ciò è accaduto a causa della perdita di sicurezza, con mancate sessioni di consigli infrasettimanali che hanno contribuito al declino. Non si può imputare la colpa a Calzona, appena arrivato, ma per chi ha vissuto la stagione scorsa, è difficile credere che una squadra così magnifica possa essere devastata in questo modo”.
“Le responsabilità sono molteplici, e ora l’obiettivo deve essere il recupero della compattezza, elemento che sembra mancare completamente. La collaborazione tra i giocatori è venuta meno, quindi la priorità è riportare l’unità e la compattezza, oltre a riattivare l’influenza positiva dei giocatori chiave”.
“Per Calzona, Napoli rappresentava l’opportunità di entrare in prima linea nel panorama calcistico italiano. Tuttavia, coloro che seguono il calcio erano consapevoli delle difficoltà del Napoli, soprattutto a livello mentale, che costituisce forse il problema principale. Il dato di fatto è che, se il Napoli non raggiungerà la Champions nella prossima stagione, ciò rappresenterebbe un grave problema dal punto di vista economico. La squadra, che è stata costantemente presente in Europa, dovrà affrontare le conseguenze di non partecipare, rendendo cruciale il tentativo di mitigare i problemi attuali”.
“Il Sassuolo sta attraversando una situazione imprevista, e la soluzione è difficile da trovare. Oltre al cambio di allenatore, è necessario modificare l’approccio, poiché gli obiettivi sono cambiati. Ballardini è noto per le sue capacità di gestire squadre dopo un cambio di allenatore, e questa potrebbe essere una risorsa importante per il Sassuolo in questo momento di transizione”.