I gestori delle strutture sportive, per ottimizzare il guadagno, applicavano “tariffe orarie” che oscillavano tra “6/7 euro” nelle aree meno affollate e “15 euro” nelle zone più turistiche.
Analisi delle Tariffe
Il modello delle “tariffe orarie” si basava sull’affluenza delle diverse aree. Nelle zone periferiche, dove la frequentazione era minore, le tariffe partivano da “6/7 euro”. Al contrario, nei quartieri con elevato afflusso di turisti, i costi potevano raggiungere “15 euro” per ora, riflettendo la maggiore domanda.
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Differenze Regionali
Il sistema tariffario mostrava una chiara differenziazione tra aree urbane e punti di interesse turistico, con un aumento considerevole nei prezzi delle zone più popolari. Questo approccio mirava a catturare un pubblico diverso, ottimizzando la redditività attraverso l’adattamento delle “tariffe orarie” alle specifiche condizioni di mercato.
Con tale strategia, i gestori puntavano a massimizzare i profitti senza compromettere l’accessibilità, offrendo un ventaglio di prezzi calibrato sulle esigenze differenti delle varie aree della città.

