Il reato di razzismo nel calcio: l’avvocato Afeltra commenta il caso Acerbi-Juan Jesus
L’avvocato Roberto Afeltra ha recentemente espresso le sue opinioni riguardo al caso che coinvolge Francesco Acerbi e Juan Jesus, sottolineando l’importanza che il fatto sia provato per giungere a una sentenza definitiva.
Durante un’intervista a Radio Radio, Afeltra ha analizzato la situazione legata all’accusa di razzismo mossa da Juan Jesus nei confronti di Acerbi durante la partita tra Inter e Napoli. Secondo l’avvocato, il reato di razzismo è di estrema gravità e può portare a una squalifica che varia da un minimo di 10 giornate fino a uno o due anni, a seconda della gravità del caso. La prova deve essere inequivocabile in un caso così serio.
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Inoltre, Afeltra ha affermato che è essenziale che il fatto sia provato in modo chiaro, altrimenti l’imputato dovrebbe essere prosciolto. Poiché il razzismo è considerato un reato grave che non ammette attenuanti generiche o patteggiamenti, la prova deve essere solida e irrefutabile. L’avvocato ha enfatizzato che l’accertamento del fatto è cruciale per garantire una corretta valutazione della situazione.
Infine, Afeltra ha sottolineato che le testimonianze dirette non sono sempre considerate fonti ufficiali di prova e che è necessario un approccio rigoroso nell’analisi delle circostanze. Il supporto di fonti attendibili e l’accuratezza nella valutazione delle prove sono fondamentali per la corretta gestione di casi delicati come quello in questione.