Franco Ordine non le manda a dire: “Chi si vanta di vincere solo con i giovani ha un problema serio”. La verità dietro la nostalgia degli allenatori “puri” e le illusioni sull’esclusività del vivaio #Calcio #CommentoSportivo #VeroFuoriDalBlocco
Franco Ordine ha deciso di scuotere il mondo del calcio con un commento che non lascia spazio a interpretazioni. In un’intervista radiofonica, il giornalista sportivo ha sparato a zero contro chi pontifica sulla superiorità di una squadra esclusivamente composta da giovani talenti, definendo questa posizione un chiaro segnale di una crisi profonda. "Chi si vanta di vincere solo con i giovani ha un problema serio", ha rimarcato senza mezzi termini.
L’opinione di Ordine prende di mira quei tecnici che sembrano vivere nel passato, aggrappandosi all’idea romantica di un calcio fatto di soli under 23, come fosse l’unico modo “puro” per interpretare la vittoria. Il giornalista non ci sta e sottolinea che questa impostazione è ingenua, se non addirittura controproducente. Il calcio, al di là delle mode, resta un gioco complesso che richiede esperienza, astuzia e, sì, anche qualche giocatore navigato.
Ordine va oltre e mette in discussione anche l’ecosistema del calcio italiano, che troppo spesso si presenta come terreno di nostalgie e illusioni. Si parla un gran bene del vivaio, della formazione dei giovani, ma alla prova dei fatti le squadre che ottengono risultati consistenti sanno mescolare sapientemente talento giovanile e qualità maturata sul campo. Non esiste una formula magica e rigida da applicare a tutti i costi.
Il giornalista smonta così un mito spesso propagato da addetti ai lavori e media: la vittoria viene attribuita esclusivamente a una linea verde senza macchie. Ricorda invece che “chi si vanta di vincere solo con i giovani ha un problema serio”, un problema clinico di visione che può portare solo a illusioni e, alla fine, a bottini modesti.
Lo scenario italiano del calcio è in evoluzione, ma certi mantra restano incredibilmente radicati. Forse è ora di smetterla di pontificare sul “calcio puro” dimenticando la realtà nella quale si giocano partite e campionati. Ordine, quasi come un medico sportivo, prescrive una cura pragmatica e meno dogmatica: vincere vuol dire sapere calibrare le forze, non inseguire fissazioni sentimentali o ideologiche che fanno più danno che altro.