Il Napoli è immerso nel suo consueto balletto di mercato, con l’out di sinistra che resta il tallone d’Achille da rinforzare urgentemente: un ruolo dove, negli ultimi anni, abbiamo visto più buchi che cross precisi. Mentre Miguel Gutierrez del Real Madrid continua a fare capolino come opzione solida e abbordabile, il Corriere dello Sport getta benzina sul fuoco con nomi che fanno sognare – o ridacchiare, a seconda del bicchiere. Parliamo di “ali pure” di livello mondiale, etichetta che suona come una promessa di velocità e fantasia, ma che in casa azzurra potrebbe tradursi in un terno al lotto.
Federico Chiesa, 27 anni e in uscita dalla Juventus (non dal Liverpool, per carità – un refuso che ci fa solo alzare un sopracciglio), è il profilo che fa palpitare i cuori partenopei: un italiano con grinta da vendere, capace di rivitalizzare la fascia come fece un certo Insigne ai suoi tempi. Ma attenzione, tifosi: se lo prendiamo, che non finisca come certi colpi estivi che brillano un’estate e spariscono l’inverno dopo – il Napoli ha bisogno di stabilità, non di meteore.
Jack Grealish, 29enne del Manchester City, è un altro nome che stuzzica: talento puro, ma con un’irregolarità che ricorda le giocate di un Ghoulam nei suoi alti e bassi. Raheem Sterling, 30enne esubero del Chelsea, porta esperienza e cinismo, ideale per un Napoli che vuole smettere di fare da sparring partner alle grandi; mentre Jadon Sancho, 25enne del Manchester United, è la scommessa pazza, un talento che ha flirtato con la Juve e ora corteggia noi – ma se è un problema disciplinare, meglio lasciarlo ai rivali, no?
In fondo, questi obiettivi high-profile ci riportano ai tempi di Higuain o Koulibaly, quando il Napoli osava sfidare i colossi. Eppure, con una dirigenza che a volte pecca di tempismo, occhio a non finire con un mucchio di nomi accattivanti e zero concretezza: i tifosi meritano più che sogni infranti a fine agosto. Forza azzurri, ma stavolta fateci un favore – centrare il bersaglio.