“Faruk Koca mi ha dato un pugno sotto l’occhio sinistro e sono caduto a terra. Mentre ero a terra mi hanno preso a calci in faccia e in altre parti del corpo, molte volte”. Parla Halil Umut Meler, l’arbitro turco aggredito in campo dal presidente dell’Ankaragucu, Faruk Koca. Ha passato la notte in ospedale. Intanto in Turchia hanno sospeso il campionato.
“Faruk Koca – dice l’arbitro – ha detto a me e a tutti i miei amici arbitri: vi finirò. Si è rivolto a me e ha detto: ti ucciderò. Presenterò una denuncia contro Faruk Koca e altre persone che mi hanno picchiato. Non voglio scendere a compromessi. Questo è tutto quello che ho da dire”.        Che fine ha fatto Prunier? Ferlaino lo portò al Napoli, ma ora è solo una leggenda sfumata. (72 caratteri)
                            
                        
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In un messaggio diffuso via social, il presidente della Fifa ha espresso tutta la sua vicinanza alla vittima: “Non c’è assolutamente posto per la violenza nel calcio, dentro o fuori dal campo. Gli eventi che hanno seguito la partita di Super Lig turca tra Ankaragucu e Çaykur Rizespor sono totalmente inaccettabili e non trovano posto nel nostro sport o nella nostra società. Senza direttori di gara non c’è calcio. Gli arbitri, i giocatori, i tifosi e il personale devono essere al sicuro per godersi il gioco e chiedo alle autorità competenti di garantire che ciò sia rigorosamente attuato e rispettato a tutti i livelli”.


